Nuova centrale a gas, a Gorizia un corteo per dire “no”

Gorizia. Un no fermo, quello alla nuova centrale a gas (e ad altri insediamenti produttivi di questo tipo) ma anche un sì, altrettanto deciso, a politiche che mirino alla riqualificazione del quartiere di Sant’Andrea.
Sono i due messaggi, distinti ma in fondo legati indissolubilmente tra loro, che vuol dare all’amministrazione comunale (ma anche a Regione e Ministero) e alla città in generale la manifestazione “Noi siamo qua/Mi smo tu – Industrie insalubri lontano dalle case”, organizzata per domenica 22 dicembre alle 11 a Sant’Andrea dal comitato EkoŠtandrež insieme ad una moltitudine di altre realtà associative del quartiere e non solo, ai residenti e alle forze politiche del centrosinistra all’interno e all’esterno del Consiglio comunale. “Noi siamo qua” è di fatto un corteo che partirà dalla piazza centrale di Sant’Andrea per raggiungere la zona industriale e il sito dove è prevista la realizzazione della nuova centrale a gas metano. Qui, se le condizioni meteo lo permetteranno, si svolgerà poco prima di mezzogiorno un momento di riflessione, con la possibilità per chi lo desidera di dire la sua e, perché no, anche passare qualche minuto in modo conviviale, viste le imminenti festività.
Ciò che conta, però, è il segnale che il corteo – sulla carta ci si attende possano partecipare centinaia di persone, pioggia permettendo – vuole dare, e che è stato sintetizzato già ieri nella presentazione dell’iniziativa svoltasi nel centralissimo corso Verdi. «Manifesteremo con ogni condizione meteorologica – ha spiegato Stefano Cosolo, tra gli organizzatori dell’evento –. Il senso del titolo “Noi siamo qui” sta proprio nel fatto che vogliamo ribadire che oltre a dire oggi che siamo contrari alla centrale, continueremo a vigilare ed esserci anche quando, un domani, la centrale eventualmente ci sarà. E tutto questo lo diciamo mettendoci la faccia, non in forma anonima come talvolta capita nelle manifestazioni di piazza: ecco perché abbiamo chiesto alle associazioni e alle forze politiche di partecipare portando i propri colori e le proprie bandiere (tra gli altri ieri c’erano i rappresentanti del Forum e quelli del M5S), per far capire ai cittadini chi si prende l’impegno per una città vivibile e chi invece non lo fa. Non per fare campagna elettorale, ma per senso di responsabilità».
«Il sindaco ci ha detto che siamo cittadini strumentalizzati dalla sinistra – ha aggiunto Romana Leban, di EkoŠtandrež –, ma non è così: semplicemente le uniche risposte ai nostri appelli e alla nostra preoccupazione sono arrivate da una parte politica, e mai da un’altra». —
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