Nuova baraccopoli vicino all’Isonzo
Avevano iniziato ad accamparsi in sei. Oggi, secondo i dati della Questura, sono fra i 30 e i 40. Si espande la nuova baraccopoli realizzata fra il quartiere fieristico di via della Barca e l’Isonzo da profughi afghani e pakistani. La polizia è intervenuta anche ieri mattina per monitorare la situazione. «Si tratta di richiedenti-asilo in attesa del colloquio per ottenere lo status di rifugiato», fa sapere la polizia. Questa volta, la location è più in alto: più vicina ai padiglioni fieristici, più lontana dal fiume, a ridosso della cabina elettrica. In questa maniera, gli immigrati non sono completamente al buio di notte ma “sfruttano” l’illuminazione della struttura di Iris.
Quanto era stato paventato nei giorni scorsi, si sta dunque puntualmente verificando. A forza di concentrare l’attenzione sulla tendopoli di via Brass, si dimentica che il flusso di migranti a Gorizia è continuo e incessante. E così tornano prepotentemente d’attualità i contenuti della lettera che, nei giorni scorsi, il presidente della Provincia Enrico Gherghetta aveva inviato alla presidente della Regione Debora Serracchiani, all’assessore regionale alla Solidarietà Gianni Torrenti, al sindaco di Gorizia Ettore Romoli, al prefetto di Gorizia Vittorio Zappalorto e a Gianni Cortiula, direttore generale dell'Ass isontina. Missiva in cui si invitavano caldamente le autorità competenti ad agire prontamente per evitare il ricrearsi di una nuova emergenza umanitaria sul greto dell’Isonzo a Gorizia. «In queste due settimane sia il Campo Francesco che il Nazareno non hanno potuto accogliere almeno 30 persone che quindi dormono in strada o come già evidente dai segni lasciati, in riva all’Isonzo. A luglio - scrisse Gherghetta - sono arrivati 80 asilanti, ad agosto e nella prima settimana di settembre 110. Solo un folle può pensare che in questi 15 giorni non sia arrivato nessuno. La non-accoglienza di queste persone porterà inevitabilemente al ripetersi delle incresciose situazioni già vissute, ovvero alla mancanza di controlli sanitari e soprattutto all’abbandono di ben tre minori non accompagnati di 15, 16 e 17 anni in una baracca costruita sull’alveo di un fiume».
Da qui, la decisione di prendere carta e penna e scrivere una lettera. «È passato quasi un mese dalla installazione della tendopoli in via Brass e nella stessa oggi sono presenti ancora 40 persone contro le 94 iniziali. Si tratta di un risultato buono ma bisogna fare di più. Ricordo che la tendopoli ha carattere di straordinarietà, e risponde solo a una emergenza umanitaria riconosciuta e non può in alcun modo diventare luogo permanente di accoglienza. Infatti la tendopoli non è convenzionata con la Prefettura come specificato anche dalla lettera del Prefetto di Gorizia».
Intanto, la Lega Nord allestisce dalle 9 di oggi (sabato) un gazebo con la scritta “Stop invasione!” in Corso Verdi all’altezza della cassa di risparmio. Alle 10 ci sarà anche il deputato Masimo Fedriga che affronterà il tema dei richiedenti-asilo.
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