Nuova antenna, Muggia protesta
MUGGIA. A Muggia oramai stanno spuntando come funghi. Ma non sono commestibili. Anzi. Stiamo parlando delle antenne. Tralicci per la telefonia mobile di cui sembra che proprio non se ne possa fare a meno. In ordine cronologico l’ultima struttura destinata a prendere (davvero) vita sorgerà in via di Stramare. Il civico indicato dalle mappe non ancora ufficializzate al Comune è il numero civico 3, sopra il tetto di una struttura alienata dell’Enel e poi ristrutturata. Ad una distanza di circa 150 metri dalla scuola elementare.
Ad essere interessata a installare il traliccio (ancora ignota la sua grandezza) è la multinazionale Ericsson (la stessa di Zaule) questa volta per conto della Wind. La documentazione con la richiesta è giunta in Comune tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. L’area dunque è privata, il che fa presupporre che l’effettiva realizzazione difficilmente potrà venir ostacolata anche perché Muggia è sprovvista di un regolamento comunale sulle antenne. Entro 90 giorni l’amministrazione Nesladek dovrà dare un parere a questa ennesima richiesta sulla quale bisognerà capire se la popolazione locale verrà coinvolta o meno.
Sulla vicenda è intervenuto l’assessore all’Ambiente, Fabio Longo: «E’ vero, ci è giunta la richiesta di installazione di una nuova antenna su territorio comunale. Ribadendo il no in caso di proprietà pubblica, se il terreno coinvolto è privato noi in quanto Comune possiamo solo verificare l’inadeguatezza o meno del progetto». A prevalere secondo Longo «non è dunque una scelta politica ma un discorso tecnico, anche perché se non ci sono motivazioni valide si rischia di incorrere in un procedimento penale». Ora gli uffici comunali sono intenti a fare l’istruttoria per capire se vi sono le prerogative per dare il nulla osta al progetto. «Domani (oggi, ndr) andrò a visionare personalmente la richiesta anche perché non so quanto sia alta questa antenna, anche se poi saranno gli uffici competenti a fornire una risposta», ha concluso Longo. E il portavoce del Comitato dei cittadini di Zaule, Giorgio Jercog, ha già le idee chiare: «In assenza di un regolamento sul piano antenne è più che logico che i residenti vengano coinvolti quindi auspico che l’amministrazione Nesladek e l’assessore Longo tengano conto del volere dei cittadini». Anche l’ambientalista Arnaldo Scrocco, responsabile del Comitato per la Salvaguardia del Golfo di Trieste ha espresso forti dubbi: «E’ semplice esercizio asserire che per le antenne poste da privati all'interno dei confini della loro proprietà vengono manlevati dal dovere al rispetto (secondo il codice penale ed etico), di non poter emettere emissioni elettromagnetiche nocive che invadano le altre proprietà private che afferiscono al sano comportamento di presidio della salute umana e che per tale ragione non esistono leggi e deroghe per fare i propri affari».
Per ora prosegue la raccolta firma contro l’antenna, già bocciata a gran voce dai residenti di Zaule, che sarebbe dovuta sorgere vicino al campo sportivo dello Zaule Rabuiese. Ma Jercog è perplesso: «Mentre noi diciamo no all’antenna vicino al campo sportivo, al Comune arrivano altre richieste per spostare più in là strutture che sorgano su terreni pubblici o privati, le persone, sia per motivi estetici, ma soprattutto per motivi di tutela della propria salute, non vogliono affatto vedere».
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