Nuota a Pago: occhio trafitto da un’aguglia
PAGO. Stava nuotando ad una trentina di metri dalla riva quando improvvisamente ha visto un banco di pesci dirigersi velocemente contro di lei. Ha pensato che non erano pericolosi e che probabilmente stavano inseguendo prede più piccole. Poi il dolore all'occhio, un dolore lancinante avutosi dopo che un esemplare di aguglia, compiendo un balzo fulmineo, si è conficcato nell'occhio della bagnante che, presa dalla paura, dal panico e dal dolore, ha cominciato ad urlare e a piangere. Un amico ha aiutato la sfortunata donna, una zagabrese di 36 anni, ad uscire dal mare e l'ha trasportata al Pronto soccorso, dopo di che viaggio rapido nella capitale croata per l'intervento chirurgico che dovrebbe aver risolto parzialmente il problema. Esiste infatti il rischio che il nervo ottico possa risultare danneggiato in modo permanente.
Non ci sono invece pericoli che la donna perda la vista dell'occhio colpito. È stato un incidente davvero insolito quello capitato durante il weekend alla zagabrese J.B.B. (la polizia ha fornito solo le iniziali), che stava trascorrendo un periodo di vacanze a Povljana, piccola località di villeggiatura sull'isola di Pago. A ferire la donna, come detto, è stata un'aguglia, pesce inoffensivo e molto noto ai bagnanti e ai pescatori professionisti e dilettanti in Adriatico e nel Mediterraneo. È facilmente riconoscibile per il suo becco corneo, con mandibola più lunga della mascella. Proprio la mandibola è entrata con violenza nel bulbo oculare della donna, danneggiandole il bianco dell'occhio (sclera), con un piccolo frammento ancora da estrarre e presente nella parte posteriore dell'organo. La 36enne è stata prontamente sottoposta a intervento chirurgico all'ospedale Vinograd a Zagabria, con l'incidente che ha scioccato non solo i familiari e gli altri bagnanti presenti nel luogo dell'episodio, ma anche e soprattutto i medici che l'hanno in cura.
«Ci ha raccontato di avere visto il banco di aguglie abbastanza distante e mentre saltava fuori dall'acqua - è quanto dichiarato ai giornalisti dalla cognata della zagabrese - poi i pesci si sono diretti verso di lei a velocità elevata e a quel punto ha percepito un dolore acuto. Dopo il ricovero a Pago, mia cognata e il suo amico si sono recati al nosocomio di Zara e da lì hanno raggiunto Zagabria. In un primo momento avevamo creduto trattarsi di cefali ma poi abbiamo capito che era una comune e innocua aguglia. Mai in precedenza nelle acque di Povljana era accaduto un fatto del genere». Secondo il noto biologo marino, lo spalatino Alen Soldo, si tratta di un incidente più unico che raro, che comunque non può essere caratterizzato come un attacco del pesce all'uomo. «L'aguglia e la bagnante si sono trovati in rotta di collisione. Parliamo di un pesce che ama nuotare e cacciare in prossimità della superficie».
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