Numero chiuso e orari fissi per tutti gli artisti di strada
Si avvicina la bella stagione e presto le strade di Trieste torneranno a risuonare di musiche diverse, violinisti virtuosi, chitarristi e cantanti più o meno intonati. Gli artisti di strada, quelli che un tempo si sarebbero detti saltimbanchi senza accezioni dispregiative, sono una delle pennellate che compongono l’immagine di una città. È per questo che il Comune si accinge a varare un nuovo regolamento, in incubazione ormai da mesi, che darà linee guida chiare su chi, come e dove si potrà esibire nelle vie triestine. Il cuore della norma prevede la definizione di alcune aree fisse destinate agli spettacoli, che gli artisti dovranno prenotare e occupare a rotazione. Un processo di istituzionalizzazione, quindi, che punta ad avere un maggiore controllo sull'offerta artistica nel suo complesso. Il documento approderà alla V commissione giovedì prossimo e, se verrà approvato, arriverà in aula nella prima seduta utile, probabilmente l'11 di maggio. «Si tratta di una norma ancora in fieri - precisa la vicesindaco Fabiana Martini, assessore competente -. Quando uscirà dall'aula potrebbe essere molto diversa, anche se in commissione ci pare ci sia un'ampia condivisione».
Ma veniamo alla bozza di regolamento. Il testo così com'è eredita la divisione della città in una “zona a” centrale e in una “zona b” di cosiddetta periferia, come stabilito dal piano dei dehors. La norma prevede che la giunta stabilisca i punti in cui artisti e mestieranti di strada potranno operare: saranno al massimo 20 per la “zona a” e 30 per la “zona b”, a seconda delle esigenze annuali. Quasi di certo questo passaggio del regolamento verrà modificato dalla commissione, imponendo alla giunta di consultare la commissione stessa e le circoscrizioni nella definizione dei punti adatti. «Qualcuno avrebbe preferito vedere le postazioni indicate già sul regolamento - spiega la vicesindaco -, ma in questo modo si consente al Comune una certa elasticità: penso ad esempio al caso in cui una piazza, come Ponterosso ora, sia resa inagibile a causa dei lavori pubblici». Ogni postazione avrà una superficie non superiore ai dieci metri quadrati, e sarà attiva in due fasce orarie, antimeridiana e pomeridiana. «In questo modo vogliamo venire incontro ai cittadini che magari a ora di pranzo o subito dopo vogliono riposare», dice Martini. Gli orari precisi sono ancora da individuare. L'accesso ai punti si effettuerà tramite prenotazione (vedi articolo a parte). Ogni artista potrà occupare una singola postazione al massimo per due ore consecutive in uno stesso giorno: poi potrà continuare ad esibirsi ma dovrà farlo in un altro luogo. Il regolamento prevede che lo stesso soggetto non possa usare la stessa postazione per più di un turno nella stessa giornata, e che non possa esibirsi più di tre volte a settimana nella “zona a”. Chi si prenota può farlo anche per più giorni, ma con un tetto massimo di un mese: «Così evitiamo che il primo che arriva allo sportello in gennaio prenoti i posti migliori per tutto l'anno». Uno degli obiettivi dell'adozione delle “zone a e b” è dare valore alla periferia. «Abbiamo pensato di creare un meccanismo di incentivi - dice Martini - per cui se un artista va a suonare ad esempio a un mercato di quartiere poi ottiene un'ora bonus in un'area centrale». Un capitolo a parte è quello delle sanzioni, su cui i commissari e i tecnici stanno riflettendo: inizialmente era prevista una sanzione unica di 200 euro, ma è probabile che il testo definitivo contenga due classi di multa. La prima, base, sarà di 100 euro e si applicherà a chi si esibisce senza aver prenotato. La seconda, piena, colpirà invece chi violerà i divieti di far esibire animali e minori di 14 anni: «Ci sembrano più gravi e quindi meritevoli di una sanzione più dura», commenta Martini. Il regime di multe dovrebbe comunque entrare in vigore a qualche mese dall'attuazione del regolamento, per consentire a tutti gli operatori di abituarsi alle nuove regole.
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