"Nullatenenti" con 260 mila euro in banca: madre e figlia "stanate" dalle Fiamme gialle
TRIESTE A Trieste godevano da alcuni anni di un alloggio popolare in quanto "nullatenenti". Peccato che in Slovenia avevano depositati in banca qualcosa come 260 mila euro. A stanare le due "false povere", mamma e figlia di 66 e 27 anni, sono stati gli investigatori del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste, sotto l’egida della Procura della Repubblica di Trieste. Le Fiamme Gialle sono riuscite a scovare le due "furbette" anche grazie alla collaborazione delle autorità slovene, attivate dall'autorità giudiziaria triestina tramite rogatoria.
La finta condizione di povertà ha consentito loro di beneficiare di un canone di locazione mensile agevolato di 40 euro, anziché di 400, nonché di percepire dal Comune di Trieste benefici economici che spettavano loro, per un valore di alcune migliaia di euro.
Madre e figlia vivono di espedienti e hanno accumulato l’enorme cifra di denaro grazie all’eredità ricevuta dai parenti. Le indagini hanno potuto inoltre fare riferimento sui dati e le notizie forniti dall'Area servizi e politiche sociali del Comune e dsall'Ater.
Il capo famiglia che ha sottoscritto le dichiarazioni per la richiesta dell’Isee – nascondendo l’esistenza delle cospicue disponibilità bancarie in territorio sloveno – dovrà rispondere di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. Sono state inoltre contestate sia alla madre che alla figlia le violazioni amministrative relative agli illeciti contributi ricevuti dal Comune, di importo inferiore alla soglia penalmente rilevante di 3.999,96 euro.
L’Ater, infine, ha proceduto immediatamente ad adeguare i canoni di locazione che il nucleo familiare dovrà corrispondere per il biennio 2018/2019.
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