Nucleare, raddoppio della centrale di Krško in Slovenia, la decisione entro il 2027

La centrale nucleare di Krsko, in Slovenia
La centrale nucleare di Krsko, in Slovenia

Sulla costruzione del secondo reattore alla centrale nucleare di Krško, in Slovenia, qualche cosa si sta muovendo dietro le quinte, fin qui luogo riservato a ministri e funzionari di Stato molto restii a parlare di questo progetto in pubblico. Vuoi per i costi che comporterebbe in una situazione come questa in piena pandemia da Covid-19 con le economie di tutto il mondo allo stremo, vuoi per l’avversione sempre crescente alle fonti di energia nucleare determinata dalla crescente anima green dell’Europa.

ISCRIVITI GRATUITAMENTE ALLA NEWSLETTER SETTIMANALE SUI BALCANI

Senza dimenticare il problema di base che da anni sta caratterizzando le critiche e le paure attorno alla vecchia centrale già in funzione, ossia il carattere sismico dell’area su cui è stata costruita e il terremoto di Zagabria e di Petrinja che distano una quarantina di chilometri da Krško la prima, una sessantina la seconda, ne sono l’esempio tragicamente più concreto. L’idea del raddoppio della centrale sta girando già da alcuni mesi tra gli ambienti governativi della Slovenia ed è maturata nei ragionamenti dell’allora esecutivo guidato da Marjan Šarec e che ha preceduto l’attuale capitanato da Janez Janša.



E che non si tratti solo di una chimera, ma che qualche cosa di più concreto stia prendendo forma lo dimostrano le dichiarazioni del ministro dell’Energia della Croazia, Tomislav Čorić il quale ha sostenuto che Zagabria è pronta a cooperare con Lubiana nella costruzione del secondo reattore (Nek2). Croazia che aveva collaborato già all’edificazione dell’attuale struttura di Krško (Nek) ai tempi di Tito, al punto che la sua gestione è ancora in comune tra i due Stati contermini.



E che la Croazia sia pronta a investire finanziariamente nella costruzione di Krško2 il ministro Čorić lo ha dichiarato in un’intervista alla televisione croata N1. Le sue parole sono la conferma che le sottili affermazioni sul tema fatte negli ultimi tempi dai ministri sloveni e dai funzionari di Stato sono state ben comprese anche dall’altra parte del confine.

Ufficialmente la Slovenia dovrebbe decidere la costruzione di Krško2 entro il 2027, ma da molti ragionamenti fatti dagli addetti ai lavori si può dire che il via libera sarà dato molto prima. La Slovenia è consapevole che non può rinunciare al carbon fossile senza il raddoppio di Krško ed è consapevole che è e resterà un “Paese nucleare” come confermato anche dal ministero delle Infrastrutture con Krško2 che è stata inserita tra i 187 investimenti strategici per il Paese selezionati dal ministero dell’Ambiente. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo