Nozze gay, i vescovi del Fvg contro le trascrizioni: "Atto irresponsabile"

La presa di posizione degli alti prelati di Trieste, Udine e Pordenone pubblicata sui settimanali diocesani "La vita cattolica", "Il popolo" e "Vita nuova": "Superficiale e ambiguo travisamento della famiglia"
Una coppia gay appena convolata a nozze
Una coppia gay appena convolata a nozze

La trascrizione delle nozze gay nelle anagrafi comunali è un atto, già realizzato a Udine e Pordenone e annunciato a Trieste, «irresponsabile» e «arbitrario». Un superficiale e ambiguo travisamento della famiglia. Lo affermano, in un messaggio pastorale pubblicato sui settimanali diocesani "La vita cattolica", "Il popolo" e "Vita nuova", i vescovi di Udine, Concordia-Pordenone e Trieste.

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Monsignor Andrea Bruno Mazzocato, monsignor Giampaolo Crepaldi e monsignor Giuseppe Pellegrini rilevano «la sofferenza per certi travisamenti della realtà della famiglia e del matrimonio recentemente sostenuti da rappresentanti di istituzioni pubbliche».

«Ci riferiamo in particolare - scrivono i presuli - ai sindaci di alcuni comuni italiani che hanno dato vita ad iniziative non rispettose degli ambiti del loro potere, finalizzate alla trascrizione nel registro dello stato civile di un matrimonio tra persone dello stesso sesso celebrato all’estero». Secondo i vescovi, queste iniziative «hanno lo scopo di forzare la legislazione nazionale sui temi relativi ai cosiddetti »nuovi diritti« e l’intento di condizionare l’opinione pubblica».

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