Nova Gorica, lunghe file per il pieno di carburante. E la Hit chiude i casinò

NOVA GORICA Lunghe file di automobili poco prima della chiusura dei valichi. Per approvvigionarsi di benzina, gasolio, stecche di sigarette, quant’altro. È bastato che l’altroieri venisse lanciata l’indiscrezione che la Slovenia sta per chiudere i valichi con l’Italia (decisione che dovrebbe scattare oggi) per far scatenare, già lunedì sera e anche ieri fin dal primo mattino, una reazione fulminea con automobilisti all’affannosa ricerca di una pompa per fare il pieno a prezzo calmierato, quasi stessero per chiudere tutte le stazioni di servizio, comprese quelle italiane. Non è un mistero che, mentre per la benzina il vantaggio è irrisorio, si risparmia di più se l’auto è a gasolio, anche se non si tratta sicuramente di differenze che portano il consumatore ad arricchirsi.
Fatto sta che tali scene di “accaparramento selvaggio” si sono viste non tanto ai valichi principali (Casa Rossa e Sant’Andrea), bensì in quelli secondari, minori, più piccoli. Come quello di Castelletto-Versa, a due passi da San Floriano del Collio e da Mossa. La piccola stazione di servizio, con appena quattro pompe complessive, è stata letteralmente presa d’assalto da tanti automobilisti, provenienti anche da Udine.
In certi momenti, la fila era così lunga che le ultime vetture in attesa erano ancora sul suolo italiano a centinaia di metri dalle pompe di benzina e di gasolio. Ma non è stato soltanto il carburante la ragione della visita. Molti gli automobilisti che dopo aver riempito sino all’orlo il serbatoio dell’auto e magari anche un paio di taniche, hanno “svaligiato” l’annessa tabaccheria con stecche su stecche di sigarette acquistate per la lunga resistenza in casa al coronavirus.
Meno marcato, dicevamo, il fenomeno nelle stazioni di servizio vicine ai valichi principali: sicuramente si è potuto assistere a un vivace viavai di vetture italiane ma le file, indubbiamente, erano assai più contenute di quelle viste alle frontiere secondarie.
È proprio il caso di dire che, probabilmente, quella dei benzinai sloveni è l’unica categoria che, in questo momento di grave difficoltà sanitaria e economica, se la passa bene. Erano parecchi anni che, soprattutto a Castelletto-Versa, non si vedeva una situazione del genere. E forse, per la prima volta, nessuno si è sognato di protestare per la lunga attesa perché prioritario era fare rifornimento di benzina e sigarette, possibilmente risparmiando.
Chi, invece, non ride sono le case da gioco. Nei giorni scorsi erano pressoché semivuote. Tant’è che la principale società slovena, la Hit, ha annunciato la chiusura di tutti i suoi casinò nella regione occidentale della Goriška fino al 20 marzo prossimo, come parte degli sforzi per contenere la diffusione del coronavirus. L’operatore sloveno ha preso questa decisione sia per i numeri (in continua crescita legati al Covid-19) sia perché in Italia, che rappresenta il principale mercato dell’azienda slovena, in questo momento è tutto fermo per il decreto emanato dal Governo.
La chiusura è avvenuta già ieri mattina. Ecco la spiegazione della Hit. «La direzione ha deciso di chiudere i casinò Hit a Gorizia sino il 20 marzo 2020 per ragioni preventive legate all’espansione del coronavirus e in considerazione della situazione del mercato primario italiano, che è ora completamente “messo in quarantena” dalla decisione del Governo italiano. Alla Hit, dove gli sviluppi dell’espansione del coronavirus sono attentamente monitorati, oggi è stata presa questa nuova precauzione. È la chiusura temporanea dei casinò nella più ampia regione di Gorizia (Perla, Park, Drive in e Aurora), a partire da oggi (ieri, ndr) alle 10. I casinò dovrebbero rimanere chiusi fino a venerdì 20 marzo 2020».
«La situazione cambia quotidianamente, sia in Slovenia sia in Italia. Dobbiamo anche adattare le nostre attività agli sviluppi. Stiamo adottando una nuova misura, sicuramente la più onerosa, per proteggere i nostri dipendenti e la comunità», ha affermato il ceo di Hit, Tomaž Repinc. —
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