Notte bianca a Trieste, luci e ombre per il commercio

Di Ilio: «Serve una promozione più efficace, ma senza questi eventi la situazione sarebbe peggiore»
Lasorte Trieste 08/06/13 - Notte Bianca
Lasorte Trieste 08/06/13 - Notte Bianca

«I risultati commerciali della Notte bianca? Faremo i conti nei prossimi giorni, ma certamente nella situazione economica in cui ci troviamo oggi anche un evento come questo non può dare risultati eclatanti. È servito a riportare i dati di vendita ai livelli dello scorso anno. Se non si fosse fatto niente, sarebbero stati peggiori». Luci e ombre all’indomani della seconda Notte bianca con negozi e musei aperti fino a tarda notte (ma qualche commerciante ha tenuto abbassate le saracinesche) e una lezione per il prossimo anno: «Sulle rive ho visto molte targhe di Udine, Pordenone, della Slovenia e della Croazia, ma se si vuole che la manifestazione abbia davvero un grande richiamo turistico bisogna programmarla molto più per tempo, e soprattutto fare una migliore comunicazione, oggi la comunicazione è tutto, se fosse stata più efficace avremmo avuto risultati più interessanti» afferma Mauro Di Ilio, rappresentante dei commercianti al dettaglio. Che aggiunge: «Certi commercianti non hanno creduto nell’operazione, hanno criticato la macchina promozionale, però poi si sono pentiti per essere rimasti a casa».

Centro città invaso da gente a spasso, e nei bar, caffé e ristoranti e buffet che certamente hanno fatto affari, ma poche sporte, insomma pochi acquisti, è per questo che i dettaglianti vogliono portare gente da fuori. Non bastano altrimenti le ragazze in bikini, perfino un po’ molto maliziosamente e addirittura sedute in vetrina. O l’offerta dei “sardoni in saor” che ha fatto storcere il naso a qualche commerciante. «È per far questo che la data della manifestazione è stata spostata a giugno - dice Di Ilio -, per aspettare le fasi della luna... Qualcuno non ha gradito? Accontentare tutti non si può. Ma una serata così deve avere più ingredienti per essere attrattiva. Non bastano negozi e musei».

Resta il dubbio dei costi. Allungare l’orario e promuovere iniziative non è cosa che avvenga gratuitamente. «Bisogna considerarlo un investimento, non un costo, quest’anno la nottata non è stata confusa con quella dei saldi, come avvenuto lo scorso anno quando la data era il 18 giugno, da ogni edizione si impara. Dobbiamo conservare le cose positive e correggere quelle negative, tenendo però conto che da un anno all’altro il mercato è completamente cambiato, il contesto in cui ci troviamo oggi è profondamente diverso».

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