Notaio udinese indagato per peculato

Sequestri nello studio e nell’abitazione di Fabio Conte. Per la Procura avrebbe sottratto al Fisco imposte per 400mila euro

UDINE. Perquisizioni e sequestri ieri nello studio e nell’abitazione del notaio udinese Fabio Conte, 50 anni, che risulta indagato per peculato e che, su disposizione del Tribunale, non potrà esercitare la professione per sei mesi. I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, sulla base dei decreti emessi dal Gip Roberto Venditti, hanno sequestrato a Udine, Villa Vicentina e Sedegliano beni (come per esempio mobili di pregio, orologi, quadri, automobili e gioielli) per un valore di 332 mila euro. Da quanto si è potuto apprendere, i finanzieri avrebbero trovato soprattutto gioielli e un’Audi di grossa cilindrata.

La vicenda è cominciata nel luglio scorso, quando l’Agenzia delle Entrate ha segnalato alla Procura della Repubblica omessi versamenti del denaro che era stato consegnato al notaio per il pagamento delle imposte di registro, ipotecarie e catastali su ciascuno degli atti rogati per conto della clientela per 250 mila euro. Il professionista, in qualità di pubblico ufficiale, solitamente riceve il denaro dai clienti e lo versa per loro conto. Ciò però, secondo gli investigatori che hanno lavorato sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Raffaele Tito, non è avvenuto in diversi casi dal dicembre 2012. È così che il notaio, stando alla ricostruzione dell’accusa, ha accumulato un debito nei confronti dell’Erario superiore ai 400 mila euro. I reati contestati, come accennato, sono peculato e omesso versamento di Iva, relativo all’anno d’imposta 2011, per circa 82mila euro. L’autorità giudiziaria ha dunque disposto il sequestro preventivo per 332 mila euro (250 mila più gli 82 mila dell’Iva) finalizzato alla confisca per equivalente. Una copia del provvedimento cautelare è stato notificato al Consiglio dell'Ordine del Collegio Notarile di Udine che già oggi si riunirà per dare esecuzione a quanto disposto dal giudice.

Il notaio Conte, assistito dai legali di fiducia udinesi Alberto Tedeschi e Stefano Mauro, conta di chiarire al più presto la sua posizione di fronte al procuratore aggiunto. «Dobbiamo ancora prendere visione degli atti del procedimento - sottolinea l’avvocato Tedeschi -, comunque confidiamo di poter spiegare dinanzi al pm i fatti contestati . Per questo motivo, in un’ottica di collaborazione e con l’obiettivo di far luce su tutto, chiederemo un interrogatorio. E sarà anche l’occasione per produrre tutta una serie di documenti che di certo saranno in grado di ricondurre l’intera vicenda ai suoi reali contorni». Già in passato, tra l’altro, il notaio Fabio Conte era stato temporaneamente sospeso dalla professione.

Resta da capire poi come si risolverà la vertenza tra i clienti e il Fisco: se, cioè, questi dovranno pagare nuovamente le imposte versate al notaio perché le girasse all’agenzia delle Entrate, o se dovrà essere il professionista a regolare. In teoria, infatti, esiste la possibilità che l’Agenzia delle Entrate richieda ai clienti di provvedere ai pagamenti. E si tratta di migliaia e migliaia di euro.

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