Nonni obbligati a mantenere il nipote
Il papà non paga gli alimenti al bambino affidato alla mamma? Il giudice ordina allora che al mantenimento provvedano i nonni paterni. Toccherà a loro, quindi, versare 100 euro al mese. È il senso della sentenza pronunciata dal giudice Anna Fanelli (che ha presieduto il collegio composto da Mauro Sonego e Monica Pacilio), al quale si è rivolto con un ricorso l’avvocato Giovanna Augusta de’ Manzano. Assiste la madre di un bambino che vive con lei in forza di una precedente sentenza di affidamento.
Il giudice Fanelli ha evidenziato che il pagamento degli alimenti da parte dei nonni «risiede in un’ottica di solidarietà familiare e nella necessità di tutelare i figli minori. Tale norma verrebbe frustrata ove si pretendesse sempre e comunque il previo esperimento da parte del genitore non inadempiente di tutte le procedure esecutive esperibili contro l’altro. E ciò soprattutto laddove queste siano del tutto incerte per esito e tempi». Come dire i bambini hanno necessità immediata e non possono certo attendere i tempi della giustizia. Rileva il giudice che nel 2013 il nonno ha percepito pensioni per importi lordi di 17mila euro, mentre il Cud della madre attesta entrate per 3mila euro. «Si ritiene dunque - è scritto nella sentenza - che i nonni possano versare quantomeno 100 euro al mese».
La vicenda inizia nel 2010, quando il marito e padre di un bambino lascia la casa familiare dopo una convivenza di una decina d’anni. Versa la sola somma di 150 euro al mese per un anno poi più nulla. Per questo motivo nel mese di luglio dello scorso anno l’uomo è stato condannato a pagare un mensile di 230 euro oltre agli arretrati. Ma la sentenza non ha potuto essere di fatto eseguita. Infatti dagli accertamenti effettuati, è risultato che l’uomo non lavora più da tempo per l’ente pubblico nel quale fino a pochi mesi prima risultava essere dipendente. Quindi non avendo più alcun reddito, non può ottemperare all'obbligo stabilito dal Tribunale.
Il ricorso presentato dall’avvocato de’ Manzano è partito proprio dalla considerazione che la mamma del bambino è disoccupata e abita a casa dei nonni materni, i quali già da tempo contribuiscono al loro mantenimento: insomma, se il papà non può pagare gli alimenti per i bambini, allora tocca ai nonni. Non è infatti raro, purtroppo, che, nonostante vi sia un precedente provvedimento del giudice che obblighi il genitore a contribuire al mantenimento della prole, quest’ultimo, di fatto, non lo rispetti, a volte anche incurante delle conseguenze di un simile comportamento. Quando ciò accade, è lecito domandarsi se e quali forme di tutela siano previste per garantire ai figli il necessario sostentamento, nel caso in cui anche l’altro genitore non sia in grado di provvedervi unicamente con le proprie capacità. I nonni erano rappresentati dall’avvocato Massimo Scrascia.
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