«Non vendete la soffitta di Carlo Michelstaedter»
GORIZIA Quasi 4 mila visualizzazioni in poche ore del video-messaggio "God save the loft", postato su facebook da Chiara Pradella, nome de plume Michelstaedter. In rete l'appassionato e vigoroso invito della giovane "filosofa" alla mobilitazione per salvare il luogo di incontro dell'intelletuale e artista Carlo Michelstaedter (Gorizia1887 - 1910) con gli amici Nino Paternolli e Enrico Mreule. Chiara pensa che la soffitta di casa Partenolli di piazza della Vittoria,deve restare patrimonio della città ed essere trasformata in luogo di memoria attiva, di incontri, di confronto nel nome e sulla traccia del pensiero e dell'arte del giovane filosofo goriziano noto in tutto il mondo. Allo stesso tempo teme che, essendo l'immobile in vendita, i futuri proprietari possano cancellare la soffitta, ambiente di fomazione e dove probabilmente ebbe la sua genesi l'opera "La persuasione e la rettorica" opera miliare del pensiero moderno.
"Con alcuni amici appassionati studiosi di Carlo, abbiamo visto il cartello "Vendesi" sulla casa, spiega la giovane laureata in scienza dell'educazione con indirizzo in filosofia e attualmente iscritta a un master di consulenza filosofica, e subito ci siamo mossi per capire cosa stesse accadendo. La sua trasformazione senza tenere conto dell'importanza della soffitta, sarebbe uno smacco per la città, una perdita incalcolabile.Essendo concreti e pratici, non solo romantico-nostalgici ,riteniamo che si può trovare un modo di far coincidere le esigenze commerciali private con la creazione di uno spazio culturale e sociale da vivere per tutti. Uniti possiamo farcela."
Chiara prima ha ottenuto, assieme all'artista Francesco Imbimbo autore di lavori su Michelstaedter, di visitare la soffitta , grazie alla disponibilità del personale della società incarica di vendere l'immobile. "E' stato molto emozionamente camminare sul pavimento di legno, nella penombra delle stanze dove Carlo trovava rifugio alle sue incertezze e definiva i suoi pensieri, leggeva e soprattutto discuteva per ore con gli amici Nino Partenolli e Enrico Mreule". Nella soffitta, suddivisa in stanze, si respira un'aria umida di cantina, tante sono le ragnatele mentre poca luce illumina i passi sulle assi malconce del pavimento. Qui il tempo si è fermato, l'atmosfera è carica della presenza dei giovani goriziani, dei loro sogni e pensieri inquieti, negli anni che precedettero lo scoppio della Grande Guerra. Affacciandosi a un finestra si vede il castello galleggiare sui tetti sconnessi, scrive Luca Matteusich nella biografia di Nino Paternolli edita da B&V editori. Forse sono ancora visibili gli scarabocchi di mostri e figure fantastiche probabilmente tracciate da Carlo mentre sono spariti i suoi libri, il ritratto di Schopenhauer e le sciabole, oggetti di Carlo. Il sogno-progetto di Chiara è di creare una cordata di persone e di enti che intervengano nell'acquisto dell'immobile o della sola porzione della soffitta. Fino a questo momento ha ottenuto il sostegno morale della Biblioteca statale isontina e della Fondazione Carigo e tanti commenti favorevoli in facebook. "E' solo l'inizio!, assicura, andrò avanti nel nome di Carlo!"
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