Non vedente va a sbattere contro i panettoni in centro

La disavventura di Marco Gerometta caduto di fronte alla farmacia “Al Corso” Incrinate due costole. «Più volte avevo segnalato la pericolosità di quei blocchi»



Dissuasori pericolosi e furbetti della due ruote su corso Italia. E a farne le spese sono le cosiddette “utenze deboli”, i pedoni. Magari anziani o, come nel caso che andiamo a raccontare, un non vedente. A denunciare la situazione è il goriziano Marco Gerometta, rimasto vittima nei giorni scorsi di un brutto ruzzolone – con la conseguenza spiacevole di alcune costole incrinate – in un punto che più volte aveva segnalato essere pericoloso.

«Da quando è stato riqualificato il lato sinistro di corso Italia – la sua ricostruzione – sono stati posizionati dei dissuasori stradali a panettone all’incrocio tra il corso stesso e via Rossini, all’altezza della farmacia Al Corso del dottor Marzini; questi manufatti “a panettone” sono posti a sbarramento del controviale. Uno di questi, inoltre, è posizionato sul ciglio della fascia in pietra più chiara, che, teoricamente dovrebbe essere il marciapiede vero e proprio, separandolo dalla zona in porfido, destinata a pista ciclabile, ai tavolini dei bar e quant’altro. Tendenzialmente – racconta Gerometta – percorro questo marciapiede sul ciglio dello stesso, per orientarmi con il bastone bianco. Più volte ho evitato questo manufatto, sfiorandolo con il bastone o con il ginocchio, ma non è mai successo nulla di rilevante. Ho sempre sostenuto, però, che quel dissuasore è collocato in una posizione inappropriata e pericolosa, perché posizionato lungo un percorso molto frequentato dai pedoni, specie da persone anziane, che si recano in farmacia, nel vicino studio medico o alla fermata del bus. Inoltre, il colore giallo del manufatto non garantisce un adeguato contrasto cromatico ne di luminanza con l’attiguo marciapiede: la differenza tra bianco e giallo è minima. Ho segnalato il pericolo più volte, sia via social sia all’ufficio della Polizia locale, invano. Anzi, quel panettone non mi risulta essere stato ancora rimosso».

E così qualche sera fa, il fattaccio: «Tornando a casa dal centro città ho centrato il dissuasore a panettone, perché non l’ho intercettato con il bastone bianco e sono finito lungo disteso, con la testa rivolta verso l’incrocio e con le gambe poggiate sul panettone, picchiando la faccia a terra e procurandomi l’incrinatura delle costole ed alcune escoriazioni sulle mani e sul mento. Sono stato soccorso dal personale della vicina farmacia, prontamente allertato da alcuni passanti. Ora la situazione è al vaglio delle forze dell’ordine – prosegue il suo racconto Gerometta-. A me tutto sommato è andata bene ma mi chiedo se ad essere sbalzato in avanti in quel modo ci fosse stata una persona anziana, fragile o malata, quale poteva essere l’epilogo della vicenda. In questo Paese, e Gorizia non fa certo eccezione, si deve sempre arrivare al punto che qualcuno si faccia male per porre rimedio ad una situazione potenzialmente pericolosa – conclude amaro il cittadino goriziano –. E lo stesso vale per il transito selvaggio ad alta velocità di ciclisti in sella ai propri mezzi sui marciapiedi di Gorizia, al quale non ha fatto seguito alcuna risposta, né da parte della Polizia locale, né da parte dei responsabili alla viabilità». L’esperienza di quelli che vengono definiti «scellerati in bicicletta» Gerometta l’ha peraltro vissuta in prima persona, raccontandola anche in passato al nostro giornale». –



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