Non tutti i felini odiano tuffi e spruzzi d’acqua: i “turchi” ad esempio vanno pazzi per i laghi

Anche gli esemplari di razza norvegese si divertono a nuotare in mare. I mici casalinghi invece preferiscono stare alla larga dai bagni  

TRIESTE Perché i gatti hanno paura dell’acqua? Per una serie di fattori. In primo luogo per l’istinto di sopravvivenza che li spinge ad evitare possibili annegamenti o altri incidenti. L’apparato respiratorio dei mici infatti è molto delicato e, immergendosi nell’acqua e raffreddando improvvisamente il corpo, potrebbero incorrere in vari malanni, ad esempio raffreddori, influenze e malattie respiratorie. La loro pelliccia ha una funzione termo-isolante che li aiuta a mantenere una temperatura corporea costante, sebbene più alta rispetto a quella dell’uomo: bagnandola abbondantemente questa capacità va a perdersi.

Il pelo è, perlomeno in superficie, idrorepellente, ma negli strati sottostanti, vicini alla cute, no: se imbevuto di acqua risulta pesante e ingombrante, impedendo all’animale molti movimenti e limitandolo nella capacità di fuggire dai pericoli. I felini sono animali estremamente puliti, infatti passano gran parte del tempo a leccare e così pulire il loro manto: quest’attività ha una funzione estremamente importante, infatti con la lingua ruvida utilizzata a mo’ di spazzola rilasciano feromoni, sostanze biochimiche importanti per relazionarsi con gli altri, gatti oppure umani, ma anche per segnare il territorio.

Infine c’è da dire che il gatto, ancora prima di venire addomesticato, popolò zone desertiche e asciutte, lontane da mari, laghi, fiumi e quant’altro: la sua reticenza nei confronti dell’acqua è, in altre parole, una caratteristica inscritta nei geni. Anche se va detto che, pur non amando farlo, i gatti sanno nuotare piuttosto bene: qualora un micio venisse abbandonato in mezzo a un lago, riuscirebbe a raggiungere la riva sano e salvo.

C’è da dire però che non tutti i gatti odiano l’acqua. Esistono infatti anche diverse razze di gatti che la amano particolarmente: tra questi il Turkish Van, felino dal pelo bianco con chiazze rossicce sulla testa, originario della Turchia orientale, per l’esattezza del lago di Van; altro esempio ne è il norvegese, gatto dal pelo medio-lungo e protagonista di varie leggende nelle quali si racconta che venisse utilizzato, oltre che per la compagnia, per cacciare i topi nelle stive delle navi vichinghe. –




 

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