«Non solo triestini, clienti da Austria e Germania»

«Sono giornate splendide, e così la gente è ancor più invogliata a raggiungerci per godersi sole e vino all'aria aperta».
Parola di Nevenka Zidarich, moglie di Benjamin Zidarich che a Prepotto, Duino Aurisina, ospita una delle cantine più prestigiose del comparto vitivinicolo triestino. Gli Zidarich sono conosciuti anche oltre oceano, eppure continuano a mantenere viva la tradizione dell'osmiza. «Siamo legati profondamente al nostro territorio, e l'osmiza rappresenta la continuità dei nostri costumi. La clientela non è solo triestina o bisiaca – spiega Nevenka – ma abbiamo diversi avventori affezionati che giungono dall'Austria e dalla Germania».
La presenza di turisti stranieri incuriositi dalle frasche viene del resto confermata anche da Rudi Klaric, che attualmente apre l'osmiza a Malchina. «Sono clienti che arrivano in primavera, soggiornano a Sistiana e, oltre a godersi il mare, si spingono nei nostri esercizi per assaggiare i nostri uvaggi e apprezzare i Terrani, le Vitovske e gli altri vini indigeni. Ci sono avventori che provengono anche dal Piemonte e dalla Lombardia – afferma Klaric – persone che vogliono conoscere il Carso e amano le escursioni nel verde. Molti ci raggiungono consultando il sito internet www.osmize.com dove sono evidenziate le frasche aperte. E poi ci sono le pubblicazioni e le mappe turistiche che permettono ai forestieri di approfondire la conoscenza con il nostro comprensorio».
Non solo Carso: ci sono anche le frasche non molto distanti dal centro cittadino. Sul colle di Roiano, non lontano da Pis’cianzi, apre in questo periodo l'osmiza/agriturismo di Andrej e Erika Ferfoglia. Si tratta di una frasca di antica istituzione aperta solo nei fine settimana, un esercizio dal quale, circondati dal verde, si possono sorbire Malvasie e Refoschi davanti a un bellissimo panorama.
Tra le osmize più rinomate del Breg, in località San Giuseppe della Chiusa, apre in questi giorni “Jadran”, frasca condotta dalla famiglia Zerjal. «Proponiamo ai visitatori sia uvaggi bianchi e rossi che produzioni in bottiglia. Oltre agli escursionisti triestini – continua la conduttrice Dorina – arrivano da noi spesso anche turisti austriaci, interessati non solo al vino ma pure alla produzione dell'olio extra vergine triestino, a completare un'offerta un tempo inimmaginabile». (ma.lo.)
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