Non si arresta il calo dei residenti e oggi vive da solo un cittadino su tre
TRIESTE. Il Friuli Venezia Giulia è una regione con un indice di vecchiaia dei suoi abitanti tra i più elevati del Paese, i residenti totali sono in calo da cinque anni ma tiene il numero delle famiglie e cresce quello delle persone che vivono da sole. Chi abita in Fvg, quando si sposa, opta molto più spesso per il rito civile che per quello religioso e il numero di separazioni e divorzi in un anno supera quello dei matrimoni.
La fotografia scattata alla nostra regione dall’Annuario Istat 2019, pubblicato di recente, “parla” di 1.215.538 residenti (il 51,4 % è di sesso femminile e il 48,6% maschile) – erano 1.230.685 alla fine del 2013 –: il 12% ha un’età tra gli 0 e i 14 anni, il 61,8 % si trova in una fascia tra i 15 e i 64 anni mentre il 26,2 % ha superato i 65 anni. L’età media è di 47,2 anni a fronte di una media nazionale di 45,4. L’indice di vecchiaia è pari a 217,2, prima del Friuli Venezia Giulia ci sono solo la Liguria e il Molise.
Le nascite nel corso del 2018 sono state 7.829, quasi la metà dei 14.476 decessi che in 7.734 casi hanno riguardato donne e in 6.772 uomini. Il quoziente di natalità, invece, è di 6,4, tra i più bassi d’Italia accanto a quelli della Sardegna, della Liguria e del Molise, con una media nazionale di 7,3. L’età media del parto per le donne che abitano in Friuli Venezia Giulia è di 32,8 anni. Età che scende a 29 anni per le ragazze straniere. I figli nascono nel 33,1% dei casi fuori dal matrimonio – percentuale più bassa del Nord Italia assieme a quelle di Lombardia e Veneto –, per il 66% all’interno di un matrimonio.
Nel 74% dei casi i genitori sono ambedue italiani, nel 17,6% tutti e due sono stranieri, nel 2% dei casi la madre è italiana e il padre straniero e nel 6,4% delle situazioni è il contrario. Nello scegliere di sposarsi – l’ultimo dato Istat inserito nel recente annuario riporta i numeri 2017 – solo 1.164 coppie (il 35,1% del totale) hanno optato per il rito religioso, a fronte di 2.156 (il 64%) che hanno invece deciso per quello civile. Una tendenza che rispecchia le scelte delle coppie del Nord Italia – anche se in Veneto la percentuale riferita ai riti religiosi è molto più elevata – e che invece vede un capovolgimento nelle regioni del Sud dove il rito religioso prevale ancora nettamente su quello civile.
Sull’altro fronte sono stati invece 2.141 le separazioni e 2.064 i divorzi (927 casi da matrimonio celebrato con rito civile e 1.214 da unione con rito religioso). Le famiglie nel tempo in regione stanno subendo una progressiva riduzione del numero dei componenti, con un incremento di quelle unipersonali. Delle 564 mila famiglie del Friuli Venezia Giulia, 219.396 sono quelle composte da una sola persona, il 38,9%: più di una su tre.
A fine 2015 erano 195.206, il 35,6%. Una tendenza, quella dell’aumento delle famiglie unipersonali, che a livello di percentuali vede il Fvg dietro solo alla Valle d’Aosta e alla Liguria, e che è dettata dal progressivo invecchiamento della popolazione e dagli altri mutamenti sociali, come la minor nuzialità e la maggior fragilità delle coppie che spinge anche persone più giovani a scegliere di vivere da sole.
Di fatto, dunque, quella composta da una sola persona è la tipologia di famiglia più diffusa in regione, seguita da quella con due componenti che rappresenta il 28,3% dei casi quando nel 2015 la percentuale si attestava al 29,5%. Per il 17,1%, poi, si tratta di famiglie con tre componenti, per la maggior parte con la classica “formazione” con genitori e un figlio, nell’11,9% dei casi il numero sale a quattro e infine nel 3,8% a cinque o più persone.
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