Non può più avvicinarsi alla casa della sua ex
«Ti uccido, ti faccio morire di fame». E poi altri insulti, altre minacce e botte alla ex. Così per anni. Una vita d’inferno.
Poi schiaffi e pugni in svariate occasioni. E ancora messaggi sms in cui l'ex la definiva «troia, vacca». Infine minacce del tipo «Stai attenta, la pagherai cara». Così è andata avanti per per mesi. Una vita d'inferno per quella donna, madre di due figli in tenera età. Aveva più volte - come un tormento - telefonato alla ex travolgendola con una vera pioggia quotidiana di messaggini sms per convincerla a riallacciare la relazione. Ma la vittima di questa ennesima vicenda di stalking era stata chiarissima nel dire: «Basta, lasciami stare». La donna terrorizzata per sè e per i figli giovanissimi ha sporto denuncia e in breve il pm Cristina Bacer ha disposto una serie di accertamenti che hanno confermato la veridicità delle affermazioni della donna che era perseguitata senza pietà.
Sotto accusa per stalking è finito Massimiliano Chiatti, 46 anni. È stato raggiunto da un provvedimento del giudice Luigi Dainotti emesso su richiesta del pm Cristina Bacer. Non può avvicinarsi all’abitazione e al luogo di lavoro della donna, non può nè telefonarle e nemmeno inviarle un messaggio sms. Se lo fa, rischia il carcere.
L’ultimo episodio porta la data dello scorso 30 gennaio. Dopo una discussione con la donna l’ha aggredita procurandole una serie di traumi e lesioni all’avambraccio, al collo e al capo. L’ha percossa sul petto spintonandola e poi l’ha afferrata per sbatterle la testa contro il muro. Dopo questo fatto, la vittima di questa vicenda di maltrattamenti si è rivolta ai carabinieri che hanno avvisato il pm Bacer.
Ma a carico dell’uomo ci sono decine di episodi. Una volta dopo aver minacciato le figlie della donna, Chiatti le ha telefonato minacciandola che se non fosse tornata a casa avrebbe ammazzato tutti. Un’altra volta si è appostato fuori dall’abitazione della ex ed ha stazionato lì per ore solo per controllarla nei suoi spostamenti. Così è accaduto anche quando l’uomo si è presentato sul luogo di lavoro della donna. L’ha aspettata all’uscita e poi quando l’ha incontrata l’ha insultata e minacciata. Insomma una vita d’inferno, un autentico incubo.
Secondo l'Istat sono oltre sette milioni in Italia le vittime - in gran parte donne - di una violenza fisica e psichica. Quasi tre milioni hanno dovuto sopportare la martellante azione di un persecutore. All'inizio il comportamento è gentile, suadente, ma col tempo diviene maniacale, finalizzato al «sequestro psicologico» della vittima.
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