«Non presto la mummia a una mostra di albergatori»

«Ma davvero si può fare qualcosa di culturale a Jesolo?». Maria Masau Dan, direttrice dei musei civici di storia e arte di Trieste, cita la frase senza rivelare l’autore. («Altrimenti lo mettete sul giornale»). «È un’autorità dalle nostre parti» assicura la direttrice del Revoltella che ha negato il prestito della mummia triestina con la “puzza sotto il naso” alla mostra “Real Bodies” di Jesolo. «Mi sembra ridicolo trasformare una mostra molto discutibile in una sorte di occasione perduta per l’economia della città» scherza la direttrice che non ha alcun ripensamento a differenza del sindaco Roberto Cosolini che però non si «occupa di mummie». «Non ho proprio alcun dubbio sul diniego per la mummia. È una mostra senza un comitato scientifico, senza un impianto di mostra. Non si può dare una mummia egiziana a una roba fatta dagli albergatori dell’Ascom di Jesolo» aggiunge Masau Dan che ieri si è conquistata una pagina sulla Nuova Venezia. «Mi ha telefonato persino Miracco (ex assessore veneto alla Cultura, ndr) che mi ha chiesto cosa doveva rispondere. Penso che risponderà che non si prestano mummie per cose del genere». Ma come la mettiamo con il sindaco possibilista dopo l’intervento dell’onorevole del Pd veneto Simonetta Rubinato, in corsa alla primarie regionali? «Il sindaco forse non sa neppure di cosa si tratta. Non abbiamo parlato con lui. Ho parlato con l’assessore Tassinari. Non avrei mai pensato che una mummia avesse un valore politico» aggiunge la direttrice. Non aveva tenuto conto del Pd. «L’onorevole avrà i suoi interessi. Si vede che vuol farsi pubblicità con la nostra mummia. Speriamo che sia carina così c’è il contrasto tra la mummia e la deputata» aggiunge piccata la signora del Revoltella. A Jesolo intanto è già stata allestita la “camera ardente” in stile egizio che raccoglierà la mummia triestina: 40 metri quadrati con controllo della temperatura e impianto deumidificatore autonomo. Ma che, probabilmente, resterà vuota assieme ai 400 mila ingressi previsti e pronti a essere dirottati verso i musei triestini. Gli organizzatori, forti della direzione scientifica di Alessandro Cecchi Paone, non demordono. Assicurano di avere una email di Nicola Bressi, direttore dei musei scientifici di Trieste, che decanta il valore della mostra “Real Bodies”. E una di Marzia Vidulli Torlo, curatore della collezione egizia di Trieste, che assicura sulla trasportabilità della “mummia”. Nessuno aveva tenuto conto di Maria Masau Dan, la direttrice prossima ormai alla pensione ma pronta, fino all’ultimo, a vendere cara la pelle della sua mummia con relativo sarcofago.
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