Non era solo l’uomo di San Canzian annegato nell’Isonzo
SAN CANZIAN D’ISONZO. Restano ancora da chiarire le circostanze che hanno condotto alla morte nell’Isonzo del 52 enne di San Canzian il cui corpo è stato recuperato dai vigili del fuoco martedì. Pare che l’uomo non fosse solo prima di cadere nel fiume in cui poi è stato visto galleggiare, ormai già cadavere, da due giovani che stavano trascorrendo la domenica pomeriggio.
Con l’uomo ci sarebbe stata la figlia poco meno che maggiorenne, secondo le voci che si stanno rincorrendo tra i due paesi, e che i due fossero con un gruppo di amici. Uno dei tanti che domenica si sono dati appuntamento nell’area per passare qualche ora all’aperto, fare musica, mangiare assieme. Quando la figlia non ha visto il padre, pensando si fosse solo allontanato, avrebbe chiesto ad alcune persone del gruppo di riportarla a casa, dove avrebbe spiegato alla madre di non aver più visto il papà. A quel punto all’allarme dato dai due ragazzi si sarebbe affiancato quello della famiglia, che in paese si dice unita (un figlio più grande vive da solo) e senza sostanziali problemi.
La caduta, sulla cui causa, che potrebbe essere stata accidentale, per uno scivolone o un malore, stanno indagando i carabinieri di Monfalcone, è in ogni caso avvenuta a monte, anche se forse non di molto, del chiosco Poiana, nel Parco comunale dell’Isonzo di Turriaco, dove i ragazzi si sono recati per dare l’allarme non appena avvistato il corpo, che è stato poi individuato solo due giorni dopo. Fondamentale il sorvolo dei vigili del fuoco con l’elicottero che ha consentito di individuare il cadavere all’altezza di Turriaco, pare a circa 150 metri dal luogo in cui era stato avvistato.
Nelle tasche dei pantaloni sono stati trovati anche i documenti d’identità che appartenevano all’uomo di San Canzian di 52 anni. Sulle motivazioni del decesso, i carabinieri di Monfalcone mantengono il riserbo, come conferma anche il sindaco di Turriaco Enrico Bullian, avvertito dell’accaduto e delle ricerche in corso già domenica. Con tutta probabilità maggiori elementi potranno venire dall’autopsia che dovrebbe essere stata disposta dal magistrato. Non a caso a San Canzian non si sa ancora quando saranno tenute le esequie dell’uomo che, comunque, pare appartenesse ai testimoni di Geova, assieme agli altri componenti della famiglia. Nell’area dell’Isonzo si erano concentrati, lunedì, anche i sommozzatori del corpo dei vigili del fuoco provenienti da Trieste, contestualmente all’elicottero, giunto da Venezia, che aveva garantito il monitoraggio dall’alto. A disposizione inoltre la Protezione civile che domenica aveva contribuito alle ricerche per l’intera giornata. Fino a mezzanotte, quando tutto era stato sospeso. Un vero e proprio tour de force, compresa l’attività di indagine dei carabinieri, alle prese con la scomparsa del sancanzianese. Il primo maggio la mobilitazione ha dato gli esiti sperati.
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