Non c’è accordo tra i soci A vuoto il cda di Tami

Rinviata la scelta dei tre nomi per Ttp, la società resta senza guida operativa e si allontana l’ipotesi di Marano come nuovo amministratore delegato
Foto BRUNI TRieste 18 01 10 Crociere MSC
Foto BRUNI TRieste 18 01 10 Crociere MSC

di Riccardo Coretti

Si è chiuso con un nulla di fatto, ieri mattina nella sede di Unicredit a Milano, il consiglio di amministrazione di Trieste Adriatic Maritime Initiatives che doveva estrarre i tre nomi da inserire in Trieste terminal passeggeri, tra i quali il futuro amministratore delegato della stessa Ttp, che resta ancora senza guida operativa. I rappresentanti dei soci di Tami, guidati da Antonio Marano, presidente della società e ad di Unicredit logistic, non sono riusciti a trovare un accordo. In realtà Unicredit, alla quale spettano le nomine, potrebbe forzare la mano, ma di fatto preferisce “avere tutti a bordo”, tanto per restare in tema, e quindi aspettare che tutti i soci si trovino in sintonia. Per questo motivo nei prossimi giorni lo stesso Marano proseguirà nelle consultazioni, mentre entro metà novembre dovrebbe tenersi un altro consiglio di amministrazione.

Nessuna dichiarazione ufficiale esce da Tami, men che meno possibili ipotesi per le decisioni future. Da alcune indiscrezioni, però, pare confermato che uno dei tre nuovi membri del cda di Ttp sarà Claudio Rigo, da due anni vicedirettore generale di UniCredit Banca, con responsabilità sui Business Services. Gli altri due consiglieri saranno invece pescati al di fuori del cda di Tami, ragion per cui sembra tramontare l'ipotesi di Antonio Marano come futuro amministratore delegato di Trieste terminal passeggeri. Per lo stesso motivo, se dovesse essere confermata la tesi degli “esterni”, tramonterebbe anche l'ipotesi Bettanini (attuale portavoce del ministro Gelmini). Altre fonti, invece, sostengono che Rigo non sarà l'ad di Trieste terminal passeggeri, ruolo che dovrebbe quindi essere ricoperto da un esterno al cda di Tami. Al consiglio di amministrazione di ieri a Milano erano assenti Maurizio Maresca (consigliere indicato da Unicredit), Tonino Bettanini (indicato a suo tempo da Reguardia costruzioni) e Beniamino Maltese (Costa crociere). Presenti gli altri membri: Ombretta Ricci, Stefano Campoccia e Claudio Rigo per Unicredit, Paolo Cristin e Marisa Kermolj rispettivamente per Assicurazioni Generali e Giuliana Bunkeraggi. Tami, società che versando 4,2 milioni di euro si è appena aggiudicata il 60% di Ttp, è infatti composta da Unicredit con il 31%, Costa Crociere con il 29%, Giuliana Bunkeraggi con il 15%, Reguardia costruzioni con un altro 15% e Assicurazioni Generali col 10%.

A un anno dalla gara per la privatizzazione di Ttp, fortemente voluta dall'ex presidente dell'Authority triestina Claudio Boniciolli e proseguita dall'attuale presidente Marina Monassi, la società resta ancora senza una guida operativa e con un presidente poco gradito agli attuali soci di maggioranza. Il ritardo - ammesso dallo stesso Marano - con il quale si sta portando avanti l'operazione ha già avuto la conseguenza pratica di spostare di 12 mesi, se non di più, il business plan previsto dalla stessa Tami. Sul tavolo di Trieste ci sono il futuro delle crociere in città ma anche la gestione dei megayacht, di parte dei parcheggi sulle Rive e dell'attività di convegni alla Stazione marittima, in concorrenza con Promotrieste. Un piatto sul quale, evidentemente, si vuole avere un controllo stretto. Tanto stretto che un passaggio semplice come quello legato alla nomina dell'amministratore delegato con Unicredit in posizione di forza, si sta trasformando in una specie di battaglia tra diverse forze presenti all'interno della stessa Banca, delle quali poco è dato sapere.

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