Nomine in sanità, fuori Cobello e Cortiula
TRIESTE. Confermati o silurati, chi resta e chi esce. Approvata la riforma, la giunta Serracchiani ridisegna anche i vertici della Sanità, che saranno ufficializzati venerdì con una delibera dell’esecutivo. L’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca ieri ha sottoposto alla presidente, alla quale spetta l’ultima parola, l’elenco di nomi proposti dalla commissione di esperti. Sono i nomi di chi si è aggiudicato il posto con la selezione delle scorse settimane in cui, oltre alla Sanità, si decidevano anche futuri posti in Regione e all’Arpa. Un centinaio i partecipanti. Se lo schema in mano alla governatrice sarà confermato, il futuro assetto andrà a rivoluzionare l’attuale organigramma.
L’architettura prende le mosse dalla nuova legge che prevede, come noto, l’operazione di accorpamento giuridico-amministrativa tra aziende ospedaliere e sanitarie, da cui sono sorte le cinque realtà che formano il sistema sanitario regionale. A Trieste e Udine, innanzitutto si dà il via al commissariamento delle rispettive strutture, in modo da consentire - tempo due anni, in base alla riforma - di attivare i protocolli con le università. Stando alla bozza, la nuova “Azienda per l’assistenza sanitaria n°1 Triestina”, che nasce dalla fusione tra la parte ospedaliera e quella territoriale, prevede la nomina a commissario dell’attuale direttore generale dell’Azienda sanitaria giuliana Nicola Delli Quadri, preferito al direttore degli Ospedali Riuniti Francesco Cobello. Quest’ultimo quindi uscirebbe dal management.
A Udine accade invece il contrario: il commissariamento, bozza alla mano, è affidato al dg dell’ospedaliera Mauro Delendi. Verrebbe quindi a cadere l’incarico di Giorgio Ros, a capo dell’Ass 4 Medio Friuli. La direzione generale dell’Azienda n°2 Bassa Friuliana-Isontina, secondo i “saggi”, viene affidata invece a Giovanni Pilati. Non confermato Gianni Cortiula, ora alla guida della Ass isontina. La direzione generale dell’Azienda per l’assistenza sanitaria n°3 “Alto Friuli-Collinare” spetterà con buona probabilità a Giuseppe Tonutti, oggi funzionario della direzione centrale Salute per l’area ospedaliera. Beppino Colle, direttore dell’Ass Alto Friuli è invece già pensionato. Infine, l’Azienda per l’assistenza sanitaria n°5 “Friuli Occidentale”, che verrà consegnata all’attuale direttore dell’Azienda ospedaliera di Pordenone Paolo Bordon. Resta fuori, sempre che la giunta non decida altrimenti, Fabio Samani ora direttore Azienda sanitaria n°6 Friuli Occidentale.
Ad eccezion fatta di Trieste e Udine, commissariate in attesa degli accordi con gli atenei, in tutte le altre aziende decadono anche i direttori amministravi e sanitari. Trattandosi di incarichi fiduciari i manager saranno nominati direttamente dai nuovi dg. Lo prevede la legge regionale n°502 del ’92. Resta il punto interrogativo su chi mettere a capo dell’ente unico per i servizi condivisi, partorito dalla riforma della giunta per gestire in modo unificato acquisti, personale e formazione di tutte le strutture sanitarie pubbliche del Friuli Venezia Giulia. Sarà una sorta di grande cabina di regia dell’intero sistema, secondo le intenzioni. I nomi, su cui con molta probabilità potrebbero cadere le decisioni definitive di Serracchiani, sono stati indicati dalla commissione formata da Lorenzo Sommella, designato dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, Francesco Longo dell'università Bocconi e Massimo Romano, direttore Area Risorse umane ed economico-finanziarie della direzione Salute. I vertici di Burlo e Cro, in scadenza a primavera, saranno invece rinnovati tra qualche mese viste le uscite dei pensionandi Mauro Melato e Piero Cappelletti.
Gli incarichi dei nuovi dg saranno effettivi a partire dal primo gennaio 2015. Tutto ancora da scrivere il capitolo sull’ “atto aziendale” dei nuovi enti sorti dalla riforma. Un documento, questo, di competenza di ciascun dg. Spetta infatti ai prossimi manager configurare il futuro assetto giuridico-organizzativi di ospedali e territorio, compresi reparti e primari, sulla base delle linee guida predisposte dalla direzione Centrale dell’assessorato alla Salute. Sarà il primo compito dei manager.
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