«Noi viviamo con i gratta&vinci»

Ai tabaccai non è piaciuto l’invito di don Dipiazza a non giocare in Quaresima alle diverse lotterie

TRIESTE

Astenersi dai gratta&vinci, dalle lotterie e dal fumo in periodo di Quaresima? No, grazie.

A opporsi all’invito di don Ruggero Dipiazza, parroco di San Rocco, una categoria intera: i tabaccai. Quell’auspicio non è piaciuto per nulla a chi “vive” proprio grazie alla vendita di sigarette e di concorsi di vario tipo.

Il più diretto, ed era difficile immaginare il contrario, Antonino Costanzo, storico tabaccaio di via Crispi e, per anni, al vertice della categoria isontina. Non le manda a dire, come da sua abitudine. «Grazie all’apertura dei confini che ha causato il crollo delle vendite di sigarette, oggi il 70% di ciò che vendiamo è costituito proprio dai... gratta&vinci. Pertanto, l’astensione auspicata da don Dipiazza ci metterebbe definitivamente in ginocchio. A quel punto - ironizza Costanzo - andremmo tutti a mangiare alla mensa dei frati cappuccini». Insomma, il gioco è un businness e contribuisce ad allargare le entrate (sempre più in picchiata) di attività quali edicole e tabaccherie.

Ragionamenti che trovano d’accordo la tabeccheria di Giuseppina Ciarabellini in viale XXIV Maggio. Era ignara dell’appello formulato da don Dipiazza in una delle ultime messe. «Non ne sapevo nulla. Che dire? Bisognerebbe prendersela con lo Stato, visto che introita parecchi euro grazie alla vendita di sigarette e gratta&vinci. Inoltre, un simile invito coccia con il nostro lavoro e con la nostra vita: è chiaro che se non vendiamo più questi articoli, possiamo chiudere baracca e burattini».

Interessante anche la presa di posizione della tabaccheria Fontana, un posto particolarmente baciato dalla fortuna. «Chi si sente di fare la Quaresima, astendendosi dal gioco, è giusto che lo faccia. Il problema sta nelle persone. Credo che quella di don Dipiazza sia stata una provocazione. Tutti i concorsi sono gestiti dalla Stato e sono assolutamente in regola».

C’è anche chi (come Gerardo Baglieri, edicolante di via Rastello) preferisce trincerarsi dietro un “no comment”. «Don Dipiazza ha auspicato che in tempo di Quaresima sarebbe giusto astenersi dal fumo e dai gratta&vinci? Non ha senso rispondere. Non dico nulla», le sue parole che lasciano però intravedere una certa delusione.

Impossibile parlare con il neocapogruppo dei tabaccai Fulvio Bressan: l’abbiamo contattato ieri mattina ma senza fortuna («Ho tanta gente in negozio. Magari, ci risentiamo»). Forse, sarebbe stato utile conoscere anche (e soprattutto) il suo pensiero, viste le tante problematiche “di confine” a tutt’oggi irrisolte che assillano la categoria dei tabaccai.

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