«Noi piccoli risparmiatori e per lo più anziani ingenui nel fidarci di chi doveva controllare»
«La mia anziana mamma rimase molto colpita quando i libretti furono bloccati, e io dovetti arrivare al punto di mentirle per non farla soffrire». Così spiegava nel 2016 Franco Tauceri, primo firmatario della causa dei 222, le ragioni del cuore che l’avevano spinto a chiedere giustizia. Ma oltre a queste, assicura ora, a ridosso della prima udienza, ci sono pure le ragioni del cervello: «Ho fiducia in questa causa, la risposta della Regione è articolata e non di certo improvvisata, ma la legge mi pare chiara e quindi non la temo affatto». Dietro al capofila Tauceri c’è tra gli altri Alessandro Rasman, «malato grave di sclerosi multipla», che in questi giorni ha spedito un’accorata mail sull’argomento al Piccolo rivolgendosi in prima persona alla governatrice Debora Serracchiani. E che, scrive, «molto ingenuamente si era fidato dei controlli» che la Regione «avrebbe dovuto fare per legge, onde garantire i soci prestatori, che non sono dei ricchi facoltosi ma dei piccoli risparmiatori, per lo più anziani, che da moltissimi anni si fidavano delle Coop operaie piuttosto che delle solite banche». (pi.ra.)
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