Nodo Gottardo negli “alfaniani per caso”
TRIESTE. Isidoro Gottardo futuro coordinatore del partito di Alfano in Friuli Venezia Giulia? «Diciamo che ora siamo tutti operatori della vigna...». L’ecumenico Alessandro Colautti, battezzato ieri in conferenza stampa capogruppo in Consiglio regionale del nascituro “Pdl verso Nuovo Centrodestra”, formato insieme a lui da Luca Ciriani e Paride Cargnelutti, per il momento frena: «Per la storia e il ruolo che ha avuto, Gottardo in questa fase è certamente un portatore d’acqua. Dunque è evidente che si proponga, ma è prematuro stabilire chi sarà il coordinatore regionale – afferma Colautti – ma non crediamo che sia giusta una semplice trasposizione di una persona da un posto all’altro».
Primarie e congressi in vista? «È la volontà, perché non vogliamo più scelte calate dall’alto». Un problema che di qui a breve si riproporrà per la squadra di alfaniani che, di fatto, bruciano sul tempo Forza Italia un po’ su tutto: hanno stabilito capogruppo e vice (Ciriani), hanno già creato una newsletter che uscirà periodicamente anche in formato cartaceo e sono alle prese con la patata bollente dei vertici regionali. Oltre ad aver scippato il marchio Pdl ai cugini forzisti. Qui Colautti ribatte alle critiche sollevate da Bruno Marini, che rivendicava la “proprietà” della sigla da cui poi è risorta, a livello nazionale, Fi: «Siamo stati eletti nel Pdl quindi in questa fase manteniamo il nome con qui ci siamo presentati alle elezioni. A questo si aggiungono ragioni di continuità giuridica» è la risposta del neo-capogruppo. La formazione si appella all’unità della coalizione di centrodestra per «una comune opposizione al centrosinistra». Ma perché Colautti, Ciriani e Cargnelutti non hanno abbracciato il vessillo del ’94? «La personalizzazione del Pdl sulla figura del suo leader Berlusconi – ha osservato Cargnelutti – ha respinto mondi che fanno parte del moderatismo che si riconosce nel centrodestra. E poi la Fi di adesso non ha molto di quella del ’94. Ormai il partito del Pdl – ha aggiunto – era in mano a posizioni molto radicali che non ci appartengono. Adesso con il Nuovo Centrodestra puntiamo a recuperare una parte dell’elettorato, cioè chi non è andato a votare».
Ciriani, dal canto suo, si dichiara apertamente «non alfaniano» e non esclude in futuro un passaggio a Fratelli d’Italia; intanto si è tuffato nella nuova avventura «perché è necessario dare una segnale chiaro che esiste un centrodestra diverso da Forza Italia. Berlusconi – ha voluto puntualizzare l’ex assessore – è stato un grande e straordinario leader, ma ha fatto l’errore di far coincidere la sua figura con il centrodestra. Ed è stato un errore di molti pensare che la propria fortuna politica fosse misurabile nel tasso di fedeltà cieca a Berlusconi». Sotto il profilo dei costi la nascita del gruppo, ha chiarito Colautti «non determina un aumento di costi»
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