«No Zeno, no party». Commiato cancellato
Lei voleva il “carissimo Zeno” al suo fianco per l’ultimo atto pubblico, una banale conferenza-stampa di commiato, prima di lasciare la poltrona della Torre del Lloyd. “Il carissimo Zeno” ha però gentilmente declinato l’invito. A lui ora spetta il primo giro di valzer, non l’ultimo. Non gli pareva proprio il caso di dare vita a questo teatrino a due tra passato e presente. “Io ballo o navigo da solo”, deve essere stata più o meno la sua risposta. L’unico suo pensiero è di prendere subito il timone di comando e riavviare un porto tra troppe settimane in secca. Dopo l’annuncio di Serracchiani, storia nota, la nomina si è fatta attendere. Forse per una serie di dispetti e dispettucci.
Tornando alla Nostra Signora dei Porti, una volta incassato il diniego dal nuovo commisssario, ieri mattina ha cancellato la conferenza-stampa convocata sabato per le 15 di ieri. Ufficialmente per “sopravvenuti impegni”. Alibi leggerino. E così niente addii pubblici, neanche un salutino di commiato, in mezzo a pacchi e a scatoloni e ai suoi amati cani, i bellisssimi dogo argentini, che a suo tempo erano riusciti a inchiodare alla poltrona, pieni di paura, perfino quei mastini dei dirigenti della Maersk in vista a Trieste e alla Torre del Lloyd, dove non avevano osato fiatare. Quei cagnoloni che ogni sera carica nel Doblò per tornare a casa in Slovenia, non sono per niente animali cattivi, ma per la mole possono sembrarlo. Quello che Marina aveva da dire, ossia snocciolare i soliti numeri sui traffici del porto, lo ha affidato a un asettico comunicato. In effetti basta e avanza, la solita minestra. Questo il retroscena dell’ultimo appuntamento pubblico (mancato) di Marina Monassi. Il “carissimo Zeno”, che ricordiamo di cognome fa D’Agostino, comunque, s’è reso disponibile per un incontro privato, avvenuto ieri mattina in occasione del passaggio di consegne alla Torre del Lloyd. Lei avrebbe voluto esibirlo nella sua conferenza-stampa, per presentarlo quasi fosse arrivato a Trieste per merito suo e non di chi l’ha indicato (il sindaco). Secondo indiscrezioni Marina gli avrebbe regalato anche un iPad di benvenuto...
E chissà se al “carissimo Zeno” Monassi ha nuovamente sottoposto la lista dei fedelissimi da tutelare (funzionari e impiegati portuali) che, stando a indiscrezioni, la Nostra Signora dei Porti avrebbe presentato la scorsa settimana al ministro Lupi. Dicono che il “carissimo” potrebbe trovarla interessante una volta letta alla rovescia, dal basso verso l’alto. Tuttavia Marina non si sente ancora fuori dai giochi. «State tranquilli, può darsi che fra sei mesi possa essere di nuovo qui», ha detto al momento del congedo e delle lacrime ai suoi collaboratori. In realtà già guarda avanti. Nel suo mirino il porto di Genova (è come scalare l’Everest) o in subordine quello più modesto di Messina. Operazioni che nell’attuale quadro politico potrebbero anche non andare in porto. (cat.)
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