No del Quarnero al rigassificatore di Veglia

Le autorità locali replicano a Zagabria che ha definito strategico l’impianto off shore

VEGLIA. È arrivata immediata la risposta delle autorità locali alla posizione esplicita presa da Zagabria sul rigassificatore di Veglia. Nella sua ultima riunione il governo croato ha messo in pratica quanto annunciato: l’impianto galleggiante di Castelmuschio (Omišalj) è stato definito d’importanza strategica per la Croazia, pronta dunque a fare di tutto perché entri in funzione a fine 2019. E non è tutto perché l’esecutivo croato di centrodestra promulgherà la cosiddetta lex Lng, norma che velocizzerà la costruzione del rigassificatore offshore.

Non si sono fatte attendere le reazioni dal Quarnero, regione compatta contro quello che viene descritto come il “mostro marino”: una nave lunga 300 metri, larga 100 e alta come un grattacielo di 17 piani. Un gigante - fanno notare i detrattori - nell’azzurro golfo di Fiume, pieno di strutture turistiche e con acque ancora abbastanza pescose.

La prima a farsi viva sul progetto, dopo che Zagabria ha deciso di non portare a termine il tanto sbandierato rapporto di partenariato con la regione quarnerino–montana, è stata la sindaca di Castelmuschio, Mirela Ahmetović. Giovane e senza peli sulla lingua, Ahmetović ha tuonato contro la delibera governativa, bollandola come illegale e anticostituzionale.

«Sono e siamo contrari in questo Comune alla collocazione di un simile impianto a due passi dalle nostre case – ha detto – noi abbiamo nel turismo il principale ramo economico, con il rigassificatore che darebbe un colpo mortale al settore. Se a ciò aggiungiamo la tecnologia contemplante il raffreddamento del mare e l’utilizzo di cloro, allora siamo ben messi. Posso contare sull’appoggio delle altre municipalità di Veglia e della Contea del Quarnero e Gorski kotar, il cui Piano regolatore prevede solo ed esclusivamente il rigassificatore sulla terraferma e non in mare, sulla falsariga del nostro documento regolatore. Siamo di fronte pertanto ad un progetto illecito e anticostituzionale».

«Come pensa il governo di modificare questi piani? Vogliono costringerci con la forza ad accettare il rigassificatore offshore, oppure intendono abolire il comune di Castelmuschio?», gli ha fatto eco il governatore della contea, Zlatko Komadina, il quale ha ribadito ancora una volta che la Regione altoadriatica non è affatto contraria al terminal metanifero, ma non vuole vederlo collocato nelle acque dell’isola.

Lo stesso concetto è stato rimarcato in sede di Parlamento (il Sabor) dal deputato socialdemocratico ed ex vice sindaco di Fiume, Željko Jovanović, il quale ha pure parlato di comportamento anticostituzionale del governo, che agirebbe «a favore d’interessi d’oltreconfine, camuffati con il nome pomposo di progetto strategico».

(a.m.)
 

Riproduzione riservata © Il Piccolo