«No curiosi, anonimi, maniaci»: gli avvisi anti malintenzionati sui social

Sia quanti cercano candidati sia le persone che si propongono spesso si imbattono in brutte sorprese. A essere bersagliate sono soprattutto le donne
FILE - A close-up image showing the Facebook app on an iPhone in Kaarst, Germany, 08 November 2017 (reissued 25 July 2018).EPA/SASCHA STEINBACH
FILE - A close-up image showing the Facebook app on an iPhone in Kaarst, Germany, 08 November 2017 (reissued 25 July 2018).EPA/SASCHA STEINBACH

Non solo i siti per annunci, anche Facebook è pieno di avvisi di chi cerca o offre un lavoro come badante a Trieste. Nei gruppi pubblici le richieste sono tante. Chi si presenta online spesso lo fa perché non vuole un impiego regolarizzato, ma “in nero”, perché percepisce già un reddito, come viene talvolta spiegato tra le righe, o per altre motivazioni. Ma affidarsi alla rete riserva spesso brutte sorprese, come raccontano gli stessi utenti.

Da una parte ci sono le donne, bersagliate su internet da richieste diverse da quelle desiderate, dall’altra c’è chi invece si aspetta una persona pronta a rispondere alle esigenze di un malato o un anziano, ma si trova davanti a chi è totalmente impreparato a gestire situazioni spesso complesse. Tanti gli annunci sul web dove le donne, dopo aver spiegato le proprie competenze, sottolineano: «No curiosi o perditempo». «Non interessata a conoscenze», «No contatti da anonimi» e ancora «No maniaci».

Insomma si intuisce da queste sottolineature come le risposte ricevute non siano sempre quelle desiderate da quanti postano un annuncio. Succede poi che chi cerca un aiuto concreto e affidabile, si ritrovi a dover fare i conti con persone “improvvisate”, le quali in realtà non sono disposte a provvedere a determinati bisogni dell’assistito, o ancora che non sono pronte ad affrontare le esigenze di un disabile o di un anziano. E c’è inoltre chi semplicemente non ha mai effettuato alcuna esperienza nel settore ma si propone ugualmente. 

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