No a palla, bici, skate e merende: largo Niccolini “vieta” i bambini

Raffica di attività messe al bando dall’Ater nell’area nata come punto di incontro di famiglie e residenti. Nel mirino pure corse sui pattini e passeggiate con Fido
Lasorte Trieste 19/09/19 - Largo Niccolini, Cartelli, Case ATER
Lasorte Trieste 19/09/19 - Largo Niccolini, Cartelli, Case ATER

TRIESTE Vietato usare la palla, giocare a calcio, pattinare, andare in bici e in skateboard. E ancora arrampicarsi sui muri, gettare rifiuti a terra, mangiare e bere, e portare i cani a fare i “bisognini”. Sono addirittura nove i divieti indicati nei cartelli apparsi nei giorni scorsi in largo Niccolini, tra gli sguardi stupiti di chi vive nella zona o ci passa abitualmente, specie famiglie vista anche per la presenza lì vicino di un asilo e di un’associazione sportiva. L’avviso è stato affisso sul muro di un edificio dell’Ater e riguarda l’ampia parte pedonalizzata, creata, almeno così sembrava anni fa, a beneficio dei grandi edifici, per favorire un punto di aggregazione tra i palazzi grigi della zona. Ma sono bambini e ragazzi, a quanto pare, che giocano e ritrovano all’aperto, a infastidire alcuni residenti particolarmente “sensibili”.

A rincarare la dose anche un altro elenco di comportamenti da evitare, comparso sempre sullo stesso muro, poco più in basso, in un foglio con tanto di frasi evidenziate in giallo. La firma in calce? Ater. «Sono pervenute nei nostri uffici - si legge nel testi - segnalazioni inerenti schiamazzi e rumori in genere prodotti da persone del caseggiato e non, che vanno in bicicletta, sui pattini e monopattini, fanno skateboard e anche parkour, a rischio di provocare danni a persone e cose, comprese le strutture degli edifici stessi». E poi un avvertimento rivolto ai genitori. «I bambini dovranno essere sorvegliati con ogni cura affinchè non arrechino guasti e disturbi a cose e persone, e affinchè non si intrattengano in locali di uso comune. Sono vietati – si sottolinea con l’evidenziatore – il gioco del calcio e tutti quei giochi che possono arrecare disturbo o molestia all’inquilinato».

Nessun dubbio quindi. Sono bambini e ragazzi a dare fastidio. E il divieto di arrampicata in particolare si riferisce al parkour, disciplina molto popolare da qualche anno tra i ragazzi, anche a Trieste, che consiste in salti e piccole acrobazie sfruttando spazi urbani. Qualche genitore è rimasto sorpreso nei giorni scorsi passando per la via, in particolare vista la presenza dell'asilo, proprio nello stesso edificio dove all'esterno è apparso il divieto, che vede quindi un via vai inevitabile di bimbi, come accade di pomeriggio, con bambini e ragazzi che si fermano nell'area pedonalizzata dopo la scuola. Pare anche un po’ esagerato il no al consumo di cibi e bevande. E poi alcuni si chiedono quali siano le conseguenze di una mancata osservanza delle indicazioni pubblicate. Una multa? Di che entità? E chi è deputato a sanzionare?

Il cartello della discordia è finito anche su Facebook, innescando ironie su quello che è già stato ribattezzato “largo dei divieti”. Una zona finita in passato più volte sotto accusa, dopo la costruzione delle case popolari cadute poi nel degrado in seguito a una lunga attesa per l’assegnazione, e dopo vari episodi di sporcizia. Ora tocca al maxi divieto. —


 

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