No a neonati troppo puliti: i batteri evitano le allergie
TRIESTE Tra pappette, biberon e bavaglini il corredo dei neonati dovrebbe prevedere anche una buona gamma di batteri, innocui dal punto di vista della salute ma utilissimi a evitare future allergie.
Lo afferma uno studio pubblicato dal Journal of allergy and clinical immunology, che ha messo in relazione la quantità di tipi di microrganismi nella flora intestinale con la suscettibilità alle malattie allergiche, in aumento proprio nei bambini anche a causa di troppa igiene.
Lo studio dell’università di Copenhagen, che fa parte di una ricerca più ampia sull’asma infantile, ha analizzato il numero di differenti tipi di batteri presenti nel retto di più di 400 bambini dalla nascita fino all’età scolare.
La scoperta principale è che maggiore è la quantità di tipi diversi di microrganismi ospitati minore è la suscettibilità alle allergie, indipendentemente dal tipo di batteri trovati: «È importante che si venga a contatto con un grande numero di batteri differenti nei primissimi mesi di vita - spiega Hans Bisgaard, coordinatore dello studio - quando il sistema immunitario si sta ancora sviluppando e sta ’imparando’».
Secondo lo studio la ’finestra’ è molto breve, e ristretta ai pochi mesi, e anche gli eventuali antibiotici assunti dalla mamma in gravidanza modificano la situazione del nascituro: «Se si ha un parto cesareo si è esposti a molti meno batteri rispetto a quello naturale - continua l’esperto - e anche questo si riflette in una maggiore propensione alle allergie».
La teoria secondo cui la troppa igiene fa male ai bambini sta prendendo sempre più piede negli ultimi anni. Un altro studio precedente, ad esempio, ha dimostrato che i bimbi che crescono in ambienti rurali sono meno suscettibili alle allergie di quelli ’urbani’: «È un dogma ormai consolidato, e l’aumento delle allergie nei bambini ci dice che stiamo pagando un eccesso di igiene - spiega Elena Angela Lusi del Servizio di Allergologia della Croce Rossa - alcuni studi hanno anche dimostrato che se si danno dei probiotici, quindi dei batteri, ai bambini allergici si migliora la loro condizione».
Secondo le statistiche attualmente un bambino su 4 in Europa è affetto da allergie, ed entro il 2050 la percentuale potrebbe salire a 1 su 2: «Questo è il prezzo da pagare per l’aumento dell’igiene, che ha portato però anche a diminuire drasticamente infezioni pericolose come quelle da salmonella - commenta l’allergologo Giorgio Longo dell’Ircss Burlo Garofolo di Trieste - è difficile quindi dare il messaggio alle mamme ’fate stare i bambini nello sporco’. Certo, un pò più di contatto con i microbi, ad esempio facendo giocare i bambini a terra, non farebbe male».
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