“Niet” di Fincantieri al volantinaggio Fiom
Un grave episodio di condotta antisindacale. Così la Fiom di Trieste bolla la decisione assunta dai vertici Fincantieri di negare ai rappresentanti dei lavoratori la possibilità di dar vita a un volantinaggio davanti all’ingresso della sede, nel Palazzo della Marineria in Passeggio Sant’Andrea. Un divieto, secondo la sigla sindacale, giustificato dalla direzione tirando in ballo una «motivazione assurda»: la proprietà privata del piazzale in cui avrebbe dovuto svolgersi il presidio. «Nessuno intende negare un diritto sacrosanto come quello di distribuire materiale informativo - è la replica del gruppo -. Quel diritto però va esercitato negli spazi adeguati e non all’interno dell’area privata, peraltro ben segnalata dalla presenza di cartelli».
Una versione, quella dell’azienda, che non convince minimamente la sigla dei metalmeccanici. «Quanto accaduto lunedì scorso è inaccettabile - scrive in una nota la Fiom provinciale -. Non solo perché va contro le normali relazioni sindacali in atto a livello nazionale, ma soprattutto perché tale comportamento è messo in atto da un azienda di proprietà pubblica contro il diritto degli stessi lavoratori (i cittadini che pagano le tasse) ad essere informati sulle materie inerenti le proprie condizioni di lavoro. Il volantinaggio, infatti, puntava a distribuire materiale sulla piattaforma per il rinnovo del contratto aziendale del gruppo».
Dietro alla scelta di usare la proprietà privata come alibi, insomma, si nasconderebbe ben altro. «Con questo comportamento Fincantieri disconosce la rappresentanza e la rappresentatività della Fiom e della stessa Cgil (disconoscendo il valore del sindacato confederale), danneggiando i fondamentali principi della democrazia e del sistema della rappresentanza sociale riconosciuta a tutti i livelli nel Paese entrando in piena contraddizione con la recente sentenza della Corte Costituzionale in materia di diritta alla rappresentanza sindacale. La Fiom Cgil di Trieste - conclude la sigla - rivendica il diritto dei lavoratori all’informazione sindacale e chiede formalmente, pubblicamente e con determinazione all'azienda di rivedere la condotta assunta e a tal fine avanzerà alla stessa una richiesta d'incontro».
Secca la replica di Fincantieri. «Il piazzale davanti all’ingresso è una proprietà dell’azienda, delimitata in maniera evidente dai cartelli posizionati un paio di mesi fa. Chiedere il rispetto della proprietà privata non significa in alcun modo negare i diritti sindacali. La Fiom avrebbe potuto benissimo organizzare il volantinaggio in fondo alla strada o ai piedi della scala.
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