Niente scontrini, a Gorizia 41 negozianti “sbadati”
GORIZIA Pareva essere immune. O, quantomeno, interessata soltanto in parte al fenomeno. Ma non è così. Anche a Gorizia ci sono commercianti che “dimenticano” di fare lo scontrino, evadendo così il fisco.
A evidenziarlo i dati ufficiali della Guardia di Finanza di Gorizia che abbracciano l’intero periodo estivo. Sono state 41 le irregolarità accertate in materia di mancato rilascio dello scontrino/ricevuta fiscale. Scartabellando i dati dei consuntivi degli anni passati si può dire che il fenomeno ha conosciuto una crescita del 20 per cento. Va ricordato che, a seguito del mancato rilascio dello scontrino o del rilascio del documento per un importo inferiore a quello reale, si dovrà versare una multa pari al 100% dell'importo non documentato, con un minimo di 516 euro.
Per i trasgressori dell’obbligo di certificazione dei corrispettivi ricevuti, tramite emissione di scontrino fiscale, si applica la sanzione della sospensione dell’attività da tre giorni a un mese. La sospensione scatta nel caso vengano accertate più di quattro violazioni, nell’arco di cinque anni.
Nel comparto dell’abusivismo commerciale sono state, invece, 9 le imprese segnalate alla Camera di commercio di Gorizia per aver messo in vendita prodotti in violazione del “Codice del consumo” (D.Lgs 205/2006).
In materia di contraffazione, pirateria, tutela del Made in Italy e sicurezza prodotti, sono stati effettuati, soprattutto a Grado, 16 interventi che hanno permesso di stanare 9 irregolarità in altrettanti esercizi commerciali gestiti da soggetti stranieri (in particolar modo cinesi) con il sequestro di 42.695 prodotti fra orecchini, collane, fermagli, bracciali, anelli, ciondoli, cerchietti e vari articoli di bigiotteria privi delle indicazioni riguardanti la tipologia del prodotto, il nome del produttore o dell’importatore, il Paese di origine extra Ue, l’eventuale presenza di sostanze pericolose, istruzioni la cui presenza in lingua italiana è imposta per legge. Sono state elevate sanzioni amministrative per 232.407 euro. I prodotti sequestrati, del valore di circa 100.000 euro potranno essere rimessi in vendita solo dopo apposizione dell’etichetta riportante le informazioni richieste.
«L’attività della Guardia di Finanza, in tale ultimo settore, è stata finalizzata sia a tutela dei consumatori, che hanno diritto di acquistare prodotti sicuri e non dannosi per la salute, sia alla tutela degli operatori commerciali onesti», spiegano al Comando di via Diaz.
In importante e significativo calo, in una città che a tutti gli effetti può definirsi universitaria, gli illeciti nel settore immobiliare: Nell’ambito dei cosiddetti affitti stagionali “in nero” sono state accertate cinque violazioni che sono ben poca cosa in una città in cui c’è un’importante nicchia costituita dalle locazioni di appartamenti agli studenti universitari.
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