Niente piano anti-incendio, chiude l’auditorium di Gorizia

Dal primo gennaio sarà sospesa ogni attività: la Regione dovrà fornire il nuovo certificato, altrimenti il Comune non può organizzare nulla al suo interno. La decisione in una delibera della giunta comunale
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia -22-10-09- Auditorium, incontro Beppino Englaro - Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia -22-10-09- Auditorium, incontro Beppino Englaro - Foto di Pierluigi Bumbaca

Chiude l’auditorium di via Roma. Anzi, come specificano il sindaco Ettore Romoli e l’assessore comunale al Bilancio Guido Germano Pettarin, viene sospesa l’attività. A prendere la decisione la giunta municipale che ha approvato, nella sua ultima seduta, una specifica delibera.

Ma perché l’attività viene temporaneamente sospesa? E l’ennesima spoliazione di cui è vittima è Gorizia? «No. È sopraggiunta una normativa che prevede tutta una serie di condizioni nuove legate al certificato di prevenzione incendi (Cpi). In altre parole, tale documento deve rispondere ad una serie di specifiche che l’auditorium, in questo momento, non rispetta. La doccia fredda - spiega l’assessore Pettarin - è di una ventina di giorni fa, quando abbiamo scoperto l’inghippo. Pertanto, non essendo noi i proprietari dell’immobile (lo è la Regione), abbiamo deciso di sospendere ogni attività sino a quando la Regione stessa non metterà a norma l’auditorium. Peraltro, quando siglammo la convenzione per la gestione della struttura, l’ente guidato allòra da Renzo Tondo si impegnò a mettere a nostra disposizione una struttura pienamente utilizzabile».

Come si ricorderà, era il 28 febbraio scorso quando venne approvato il contratto di concessione, da parte della Regione al Comune, dell’auditorium della cultura friulana di via Roma con spesa relativa ai costi da rimborsare forfettariamente quantificata in 20mila euro annui, Iva compresa. Il Comune, per rendere sostenibile il tutto, era stato costretto ad applicare tariffe di mercato, in linea con quelle che già riguardano altre strutture di Gorizia come il Kulturni center Bratuž o il Kulturni dom. «Tariffe che, peraltro, hanno diminuito la frequenza di utilizzo di quegli spazi. Prima, che costava poco o nulla, l’utilizzo dell’auditorium era frequente e massiccio: oggi, non più», ammette il sindaco Romoli.

Ma entriamo nello specifico del provvedimento, leggendo la delibera. Nel contratto di concessione «si attesta che il complesso patrimoniale di via Roma 5, 7 e 9 ha un unico Certificato di prevenzione incendi (Cpi) a nome del titolare dell’attività che sarà un soggetto individuato dall’amministrazione regionale; che lo stesso Cpi - si legge nella delibera - comprenderà tutte le attività di prevenzione incendi quali la numero 34 (archivi), 49 (gruppo elettrogeno), 65 (locali di pubblico spettacolo), 74 (centrale termine) e 75 (garage) presenti nel complesso patrimoniale; che per i rinnovi e per tutta l’attività da prestare a fronte del Cpi, gli obblighi ricadono sull’amministrazione regionale. Dato atto che alla data del 10.12.2013 non risulta rilasciato ancora il su richiamato Certificato di prevenzione incendi unico e che l’istruttoria tuttora in atto da parte della Regione non consente a questa amministrazione di espletare appieno le incombenze poste a suo carico per la gestione degli spazi, viene sospeso l’utilizzo dell’auditorium con decorrenza dal primo gennaio 2014».

Verranno restituiti gli spazi stessi «alla proprietà in quanto non utilizzabili a norma di legge, con contestuale sospensione dell’efficacia del su richiamato contratto e di conseguenza del pagamento del canone contrattuale posto a carico del Comune, in tal senso non più dovuto, confermando la volontà di riprendere la gestione degli spazi nel momento dell’avvenuto positivo completamento dell’iter di competenza regionale relativo al rispetto delle nuove norme in materia di prevenzione incendi».

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