«Niente Irpef, Imu e tariffe congelate»
Non è ancora pronto. Ma il grosso del lavoro ormai è fatto. E sindaco e assessore comunale al Bilancio parlano di «piccolo muracolo». Il riferimento è al bilancio preventivo del Comune di Gorizia che, oltre a “disegnare” i programmi futuri, delinea la portata della pressione fiscale: argomento cui, giustamente, i cittadini sono molto sensibili perché si tratta delle loro tasche.
Perché parlano di miracolo? Perché l’Imu, la Tosap e le tariffe a domanda individuale rimarranno “inchiodate” ai livelli del 2015 mentre la Tasi sulla prima casa sarà abolita come deciso dal governo Renzi. Non solo. I goriziani continueranno ad essere esentati dal pagamento dell’Irpef che, in altri Comuni, è una realtà consolidata e con la quale bisogna fare i conti. Volenti o nolenti.
«Il termine per l’approvazione del bilancio preventivo era fissato per il 31 marzo, poi c’è stata la proroga alla fine di aprile. Noi - spiega l’assessore comunale Pettarin - siamo a buon punto. Credo che entro metà aprile lo porteremo all’approvazione: in anticipo rispetto a quelle che sono le scadenze di legge».
Aggiunge Pettarin: «Senza lodarsi troppo, credo sia stato fatto un ottimo lavoro. Abbiamo economizzato su tutto quanto era possibile e oggi abbiamo un bilancio coerente che non aumenterà la pressione fiscale ai cittadini».
Fa eco il sindaco Romoli: «Gorizia, inoltre, è uno dei pochissimi Comuni italiani e sicuramente l’unico fra i capoluoghi del Friuli Venezia Giulia che ha mantenuto il livello standard dei servizi e non ha aumentato le tasse - aggiungono sindaco e assessore alle Finanze -. L’addizionale Irpef è rimasta azzerata mentre a Trieste, Udine e Pordenone, tanto per citare i Comuni maggiori, c’è eccome. Soltanto a Trieste l’addizionale Irpef è all’8 per mille».
Ma come è stato possibile, in tempi di vacche magre, far quadrare i conti senza aumentare le tasse o tagliare i servizi? Razionalizzando su tutto, abbassando il carico dei mutui, risparmiando sul personale. «L’obiettivo della mia amministrazione è sempre stato quello di evitare, per quanto possibile, di mettere le mani nelle tasche dei cittadini e su questa linea - spiega il sindaco - ci siamo mossi sin dall’inizio cercando, da una parte, di tagliare le spese non indispensabili della macchina comunale e, dall’altra, di gestire efficientemente i conti. Abbiamo ridotto i mutui, sui quali si pagano ogni anno tanti interessi e abbiamo anche messo sotto controllo i costi per il funzionamento della struttura ed effettuato tante piccole grandi economie, fra cui, anche l’eliminazione dei telefonini per gli amministratori, dell’auto blu e delle spese di rappresentanza, che sono quasi scomparse».
Altro capitolo (non secondario) le tariffe a domanda individuale che «rimarranno sostanzialmente inalterate. E anche questo è un argomento sensibile per le famiglie isontine», annuncia ancora il sindaco Romoli.
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