Niente ambulanza in inverno a Grado
GRADO. Allarme rosso per la sanità gradese. I tagli della Regione sono dietro l’angolo per quanto concerne l’emergenza e i servizi di primo soccorso. A dispetto di quanto sottoscritto con l’Azienda sanitaria, dopo la chiusura a Grado dell’ospedale, arriva un ulteriormente e drastica riduzione: niente più ambulanza (solo una d’estate rispetto alle due odierne) e punto di primo intervento chiuso d’inverno
Quando l’ospedale di Grado venne chiuso, nonostante una raccolta di ben 16.000 firme ufficialmente registrate, non ci furono delle promesse ma degli accordi scritti. E disattesi. Ma quanto stabilito ora dal nuovo piano regionale delle urgente ed emergenze farà scatenare un altro putiferio. Perché ne va non solo dei soccorsi per i gradesi, ma anche per la moltitudine di turisti che frequentano Grado tutto l’anno con picchi, anche nel periodo natalizio, davvero notevoli. A Grado si taglia, mormorano sull’Isola, mentre per la montagna la riforma dell’assessore Telesca ha pensato con ulteriori potenziamenti.
Una riduzione sul soccorso e sul primo intervento che stonano anche con la ventilata riapertura dell’Ospizio Marino. Gli interventi, infatti, potrebbero aumentare come lo erano un tempo (tra ambulanza e pronto soccorso qualche centinaio all’anno). E per quanto riguarda i numeri statistici, che hanno portato ai tagli, quelli riferiti al 2014 notoriamente riguardano un anno disastroso, a causa del maltempo, con affluenze nettamente inferiori al solito.
Ad ogni modo nel nuovo piano regionale si evince che Grado non avrà più l’ambulanza da settembre a giugno. Inoltre l’ambulatorio medicalizzato, ovvero il punto di primo intervento, sarà chiuso dal secondo martedì di settembre al penultimo giovedì di aprile. Dal penultimo venerdì di aprile e sino al secondo sabato di giugno funzionerà solo i fine settimana dalle 15 del venerdì sino alle 7 del lunedì. E poi da circa metà giugno e sino al secondo lunedì di settembre funzionerà invece 24 ore su 24. Ma c’è una ulteriore penalizzazione per Grado.
In servizio d’inverno rimarrà una sola ambulanza anziché le due attuali impiegate tutto l’anno. Una nuova ambulanza, in postazione fissa, è invece prevista a a Gradisca d’Isonzo dalle 7 alle 21. Potrà forse servire in caso di emergenza Grado, che dovrà rivolgersi inevitabilmente a Monfalcone. Ma proprio a Monfalcone saranno presenti di giorno due ambulanze e di notte una solamente. E in più a una delle due diurne viene tolto l’infermiere professionale a bordo, lasciando di servizio solo i volontari. Questa ambulanza, infatti, sarà utilizzata solo per i codici bianchi e verdi. Inoltre delle due automediche, che sono tuttora in servizio nella provincia di Gorizia, ne rimarrà attiva solamente una mentre l’altra sarà spostata a Latisana.
Ma c’è ancora un aspetto. Il “punto di primo intervento” (quando sarà aperto) prevede la presenza di un medico e di un infermiere destinati a occuparsi anche dell’emergenza territoriale. L’infermiere potrà lasciare sempre il posto per il soccorso territoriale, mentre il medico solo nel caso l’intervento sia da codice rosso. Una riforma che solleva già pesanti polemiche a Grado, pronta a mettere sul tavolo il numero degli interventi registrati quotidianamente. Ad esempio oltre agli interventi dell’ambulanza (1.095 interventi diurni e 371 notturni dei quali 51 in codice rosso nel 2014; quest’anno sino a ferragosto già oltre un migliaio), nel 2014 all’ambulatorio di Grado sono state effettuate 3.400 prestazioni contro le circa 2.300 già effettuate sino a metà agosto 2015.
Ma il prossimo inverno, sul piano resterà così com’è, per un paio di punti di sutura ci si dovrò recare all’ospedale di San Polo a Monfalcone intasando maggiormente quel pronto soccorso. E per chi è sporvvisto di automobile? Beh, anche la richiesta di ambulanze aumenterà...
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