Nidi e scuole d’infanzia, il Comune studia l’orario “lungo”

Tra le ipotesi di riorganizzazione dell’Area educazione l’estensione del servizio fino alle 19 in alcune strutture. Novità anche per i ricreatori: aperture anche il sabato mattina, ma qualcuno chiuso nel pomeriggio
Bambini all'asilo
Bambini all'asilo

Un “polo” nido-materna (oltre che il nido aziendale) in funzione fino alle sette della sera, un servizio Sis più forte per i rientri pomeridiani dal lunedì al venerdì, un paio di ricreatori aperti al sabato mattina ma col sacrificio della chiusura di qualche altro ricreatorio al pomeriggio. Tutti chiusi, i ricreatori, al sabato pomeriggio, a dar credito a una prima relazione degli uffici competenti: non è sfuggita al consigliere di Fratelli d’Italia Claudio Giacomelli, che ha sollevato la questione nei giorni scorsi con una domanda d’attualità alla Giunta. Tutti aperti, tranne minime eccezioni, e non è neanche detto che tali eccezioni si materializzino, garantisce invece l’assessore Antonella Grim, cui fanno capo quegli stessi uffici, che corregge in corsa - ne ha d’altronde l’autorità per farlo... - quella relazione. Relazione che prevede, tra le altre cose, pure eventuali nuovi o più consistenti, nel caso già esistano, ricorsi a cooperative esterne per certi tipi di supplenze: un appalto “ad hoc” per il personale ausiliario di categoria A in uno o più nidi «a seconda delle necessità», e l’ampliamento di quello attuale «a fine servizio già in essere» in dieci scuole dell’infanzia per il personale ausiliario B.

Servizi educativi: 245 i precari da assumere
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Alla sostanziale “vigilia” delle 245 assunzioni di altrettanti contrattisti di lungo corso delle scuole comunali - che a gennaio come è noto saranno stabilizzati dopo una vita da precario - l’area Educazione del Municipio inizia insomma a pensare a cosa farà da “grande”, o meglio sarebbe dire in futuro, in un futuro con un parco-dipendenti più robusto, appunto, non nei numeri ma nella percentuale di personale finalmente di ruolo.

La base della discussione è costituita da una dettagliatissima relazione di 23 pagine, preparata come si diceva dagli uffici, che per la stessa area Educazione costituisce il punto di partenza dei cosiddetti “cantieri Treu”: sono i gruppi di lavoro misti area per area, tra delegati dei dirigenti e rappresentanti sindacali aperti ai “suggerimenti dal basso”, il cui obiettivo dichiarato è quello di riorganizzare e rendere più efficiente, in tempi di vacche sempre più smunte e di crescenti domande di servizi da parte dei cittadini, la macchina burocratica cittadina.

Il sistema delle scuole comunali, dunque, vuole cambiare e sta per farlo anche se, è bene sia chiaro, qualsiasi eventuale modifica del suo assetto non entrerà in vigore prima della fine dell’anno scolastico, la prossima estate. Una delle prime ipotesi è «un prolungamento orario di alcuni nidi e alcune scuole dell’infanzia» là dove «risulta alta la domanda e la fruizione di tempi di permanenza nei servizi, segnale di una forte necessità per le famiglie» di «conciliazione dei tempi di lavoro e organizzazione familiare, mentre in altri contesti si verificano ridotte utilizzazioni dei servizi nelle fasce pomeridiane e quindi una non efficace utilizzazione delle risorse umane assegnate».

Fin qui nessun problema, nessun imbarazzo, nessun “misunderstanding”. Che piomba sui ricreatori, e più in generale sull’offerta pomeridiana. Tutto nasce dalla constatazione degli uffici che, essendo da considerare il Sis «una delle attività dei ricreatori», esiste «uno sbilanciamento nei rapporti educatore/bambini, una non ottimizzazione delle risorse con il mantenimento in servizio di personale in orari non rispondenti alle necessità, una complessità gestionale che rallenta le capacità di risposta del servizio». Ne consegue che - al di là che «in un’ottica di nuove risposte alle famiglie e al territorio andrebero aperti due ricreatori il sabato mattina individuati dopo un percorso partecipato con tutti i portatori d’interesse» - «si propone di prevedere la chiusura al sabato pomeriggio dei ricreatori e la conseguente assegnazione di tutto il personale a potenziamento del Sis dal lunedì al venerdì. In questo modo tutti gli educatori osserverebbero lo stesso orario e garantirebbero un significativo abbattimento delle spese per le supplenze temporanee».

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