Nicolò Luxardo, l’industriale che reinventò il maraschino

Era nato a Trieste, dove oggi, venerdì 6 dicembre, si terrano i funerali

TRIESTE. Il mondo degli Esuli piange Nicolò Luxardo. L’industriale zaratino, erede di un impero, quello del pregiato Maraschino dalmata, è mancato martedì 3 dicembre all’età di 92 anni nella sua casa di Padova, dove abitava assieme alla moglie Anna Maria Angelini.. Nato a Trieste nel 1927, da giovane era riuscito a scampare al massacro della famiglia, in particolare del padre Pietro e dello zio Nicolò, fatti sparire dalle truppe titine verso la fine della guerra a Zara. Scappato dalla città assieme all’unico sopravvissuto della famiglia, lo zio Giorgio che all’epoca delle rappresaglie titine si trovava di stanza a Bologna, dopo la guerra e l’esodo ricostruì la storica azienda di famiglia a Torreglia, sui Colli Euganei. Divenutone titolare nel 1963, resse la Luxardo spa fino al 2000, diventando così un imprenditore di successo. L’azienda,infatti, giunta oggi alla settima generazione, negli anni è cresciuta fino a diventare una delle più importanti nel settore liquori, con un fatturato di 25 milioni di euro. Il prodotto più famoso è il Maraschino, senza dimenticare lo cherry reso celebre da D’Annunzio, che ne coniò il nome di “Sangue Morlacco”.

Nicolò Luxardo, però, ha saputo coniugare l’amore per il suo lavoro a quello per la storia, da sempre la sua seconda passione, grazie alla quale ha contribuito a mantenere la memoria dell’italianità della sua Zara attraverso la pubblicazione di due libri, “Dietro gli scogli di Zara”, dove narra la storia del padre e dello zio fatti sparire dai titini, e “I Luxardo del Maraschino”, entrambi editi dalla Libreria Editrice Goriziana. È stato anche fautore della pubblicazione del periodico “Rivista dalmatica di storia patria”, da lui diretta fino a pochi anni fa. Uomo dai mille interessi e dalle altrettante capacità, ha curato i restauri di alcune ville venete ed è stato ispettore ai Monumenti e alle Belle arti. «Con Nicolò Luxardo il Veneto non perde solo un grande e lungimirante imprenditore – questo il messaggio di cordoglio del governatore del Veneto, Luca Zaia – ma anche un uomo forte e coraggioso, che ha conosciuto la guerra, l’esilio, la fatica di ricominciare da capo, scegliendo Torreglia e i Colli Euganei come seconda patria per la sua famiglia e la sua prestigiosa distilleria». Le condoglianze arrivano anche da tutto il mondo degli esuli, a cominciare dal presidente della Federesuli, Antonio Ballarin, commosso «per la perdita di un grand'uomo di cui conosciamo bene la storia, sofferta, ma anche piena di rinascita».

I funerali di Nicolò Luxardo si terranno oggi, venerdì 6 dicembre, a Trieste, in forma privata e a partire dalle 11, nel cimitero di Sant’Anna. —

L.De.

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