«Nessuno osi strumentalizzare la vicenda gettando discredito sul diritto d’asilo»

Da un lato la condanna, totale e assoluta, dell’odioso crimine commesso ai danni di una giovanissima. Dall’altro l’altrettanto dura presa di posizione contro ogni tentativo di strumentalizzazione...

TRIESTE Da un lato la condanna, totale e assoluta, dell’odioso crimine commesso ai danni di una giovanissima. Dall’altro l’altrettanto dura presa di posizione contro ogni tentativo di strumentalizzazione politica del caso di cronaca.

È la linea tenuta dai vertici dell’Ics - l’Istituto italiano di solidarietà presieduto da Gianfranco Schiavone (in foto) - e della Caritas diocesana di Trieste all’indomani dell’arresto di tre migranti (un afghano e due pachistani) con l’accusa di stupro.

«Condanniamo fermamente l'episodio di violenza avvenuto a Trieste, che vede coinvolti una ragazza minorenne e quattro richiedenti asilo, deprecabile come ogni forma di violenza - si legge in una nota congiunta diramata dall’Ufficio rifugiati dell’Ics e dalla Fondazione diocesana Caritas Trieste onlus -. Confidiamo nel lavoro della magistratura per arrivare ad una maggiore definizione dell'accaduto e determinare e comprendere quanto prima il contesto nel quale la vicenda ha preso forma. Tuttavia - proseguono le due realtà attive nel campo dell’accoglienza - prendiamo nettamente le distanze dalle reazioni apparse sulla stampa e da ogni tentativo di strumentalizzazione che voglia criminalizzare intere nazionalità e gruppi di persone, gettando peraltro discredito su un istituto giuridico fondante l'ordinamento costituzionale qual è il diritto d'asilo, invece di ricordare che la responsabilità penale è sempre individuale e di agire per una rapida ricerca della verità e della giustizia».
 

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