Nessuna falla sulla motonave Audace Trieste- Grado, si indaga per naufragio colposo
I militari della Capitaneria di porto stanno lavorando
per capire le cause dell’emergenza
TRIESTE. Naufragio colposo contro ignoti. È l’ipotesi di reato per il quale si indaga, iscritto nel fascicolo aperto dalla Procura di Gorizia, sulla motonave Audace. E c’è un aspetto assodato: lo scafo non ha squarci, è intonso.
Ieri mattina la Capitaneria di Monfalcone, al comando del Capitano di Fregata Giuseppe Siragusa, deputata ad eseguire le indagini di Polizia giudiziaria, ha interloquito con la Procura in tal senso. L’unità mercoledì mattina ha rischiato di affondare al largo, all’altezza di Grado Pineta, con 81 passeggeri a bordo, compresi 5 bambini, e i 4 membri dell’equipaggio.
La motonave, acquisita dall’Azienda provinciale dei Trasporti di Gorizia per il trasporto lungo la linea Trieste-Grado, si trova a terra, posta sotto sequestro, nei cantieri di Porto Nogaro, dove ieri erano in corso gli accertamenti. Al personale militare della Capitaneria di Monfalcone, si sono affiancati in ausilio i colleghi di Grado e di Porto Nogaro.
Ricostruzione della dinamica
Allo stato attuale, dunque, sono in corso gli accertamenti per ricostruire la dinamica dell’accaduto, che la tempestività degli interventi e dei soccorsi ha evitato si trasformasse in un completo affondamento.
Quindi il dato oggettivo: non è stata rilevata alcuna falla nello scafo dell’Audace, come inizialmente ipotizzato. Ad accertare la perfetta integrità sono stati i sette militari di Pg della Marina. Nessun impatto esterno, dunque: l’acqua è stata imbarcata in altro modo, presumibilmente da sopra. Ha riempito la prua, tecnicamente l’unità s’è “appruata”.
Vano di prua allagato
Lo scafo è diviso in “vani” che garantiscono la compartimentazione stagna. E quello a prua era letteralmente invaso dall’acqua, provocando lo sbandamento della motonave e appunto la successiva inclinazione, complicando la relativa defluizione.
L’Audace mercoledì mattina era partita dal Molo Torpediniere di Grado verso le 10.30. Aveva percorso circa 6 miglia, nell’arco di circa 40 minuti, e aveva raggiunto il tratto di mare all’altezza di Pineta.
Acqua presente poco dopo la partenza
L’acqua sarebbe già stata presente poco dopo la partenza. Immediato, alle 11.24, il lancio del mayday di soccorso dell’unità. In quello specchio di mare la profondità è di circa 15 metri. La rotta della motonave prevede una limitazione fino a 5 miglia dalla costa e in quel momento era a circa 4. Tra gli 81 passeggeri si è insinuato il disorientamento, culminato nel panico. Molti i turisti, austriaci, tedeschi, cechi, olandesi. Le condizioni meteo mercoledì mattina non erano certamente delle migliori. Si parla, infatti, di un’altezza d’onda di 1,7 metri, a gettare le masse d’acqua in coperta, unitamente alla forte intensità del vento.
Verifica sul carico d’acqua
Al momento, dunque, resta aperta la verifica circa l’effettiva origine del carico di acqua che ha invaso la prua. Siragusa ieri ha confermato inoltre che si procede all’ascolto dell’equipaggio, il comandante della motonave, il direttore di macchina e i due mozzi, nel raccogliere le dovute testimonianze. Intanto, è scesa in campo Assoutenti, che chiede il risarcimento dei danni a favore dei passeggeri coinvolti: «È un incidente grave – ha affermato il presidente Gabriele Melluso in una nota –. In attesa che siano accertate le cause che hanno determinato l’episodio, è evidente che i passeggeri debbano essere risarciti per i danni morali e materiali subiti, e per il pericolo che hanno corso sul fronte della sicurezza della propria incolumità».
Ha chiesto ad Apt di Gorizia di «aprire un tavolo di confronto con Assoutenti per la definizione di indennizzi automatici a favore dei viaggiatori presenti sulla motonave Audace, e offriamo fin d’ora assistenza legale a tutti i passeggeri coinvolti». Il presidente di Apt, Caterina Belletti, ha dichiarato: «Nessuno si è fatto male ed è un sollievo, è stata la prima preoccupazione. I nostri consulenti esperti valuteranno lo stato dell’opera. Siamo i primi a voler chiarire quanto accaduto».
Apt ha annunciato la formalizzazione in tempi brevi di una denuncia all’autorità giudiziaria «per avere piena contezza della natura del sinistro, tenuto conto che ad una prima analisi effettuata sullo scafo non emergono squarci compatibili con la sommersione».
Le certificazioni dell’Audace
Audace, varata nel 2023, come da dichiarazione del comandante della Guardia costiera Luciano Del Prete, «è in possesso di tutte le certificazioni e abilitazioni di sicurezza per la navigazione in regolare corso di validità, ed è operativa in questo servizio dallo scorso primo maggio», ha sempre rilevato Apt. Mercoledì, ha poi ricordato, «la motonave ha effettuato regolarmente la prima corsa da Trieste a Grado. Poco dopo la ripartenza, il comandante Tessari ha constatato l’imbarco di una quantità d’acqua anomala rispetto alle usuali conseguenze di condizioni meteo marine non ottimali e ha immediatamente allertato la Capitaneria di porto con l’attivazione delle procedure previste».
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