«Nessun divieto in Carso la landa darà sviluppo»
«I cartelli e la segnaletica non rappresentano un divieto, ma sono semplici avvisi per ciclisti, atleti, per chi va a funghi, asparagi, per chi va a camminare e i cacciatori che possono accedere senza problemi alle aree». La Rete d'impresa Kraska Gmajna-Landa Carsica di Doberdò del Lago composta da allevatori e dagli agriturismi Kovac di Doberdò, Drejce di Jamiano, Matej, Kohisce e Castelvecchio difende il metodo con il quale sono stati assegnati gli appezzamenti di terreni per il pascolo sul Carso, dopo la recente petizione presentata nei giorni scorsi al sindaco di Ronchi, Livio Vecchiet. Nelle zone recintate nei territori dei Comuni di Sagrado, Fogliano - Redipuglia, Ronchi, Doberdò e Duino Aurisina e in parte di Monfalcone pascolano, infatti, asini, pecore, capre e bovini, per tutelare l'ambiente e dare una possibilità all'economia locale. Il pascolo è a rotazione in determinati settori per un periodo limitato nel tempo. Del progetto è capofila l'Ispettorato dell'Agricoltura e Foreste di Trieste e Gorizia, promotore dell'iniziativa e con la Legge 8/1977 che interviene sull’affido dei terreni privati, demaniali ai fini antincendio. La cura dei terreni vale per 7 anni e l'obiettivo è di ripristinare Landa carsica di queste aree abbandonate. Una volta pulita da erba alta i rischi incendi calano di molto, si lotta contro la zecca e diventa una zona a turistica. Oltretutto si riesce a creare economia con posti di lavoro. Sui cartelli, infatti è scritto: «Terreno temporaneamente occupato ai sensi dell'art.5 della Legge regionale 8/1977 e affidato all'azienda agricola per attività di pascolo e scopo di prevenzione degli incendi boschivi». «La Regione è titolare del progetto - spiega il portavoce del gruppo Andrej Lakovic - non siamo noi i garanti ma abbiamo aderito volentieri a questo piano. L’obiettivo è migliorare l'area e renderla fruibile. Inoltre abbiamo effettuato un sopralluogo delle strade tagliafuoco assieme al responsabile del Distretto Carso-Isonzo, Ennio Medeot, il quale ha verificato che anche dal punto di vista del passaggio dei mezzi antincendio tutto risponde alle regole. Purtroppo ci sono persone che sono contro tutto e tutti e rovinano le potenzialità di un progetto. Se si continua a parlare male diventa una cattiva propagandaper l’iniziativa». Secondo il funzionario del Corpo Forestale Valter Demonte «non ci sono stati contatti con il Comune di Ronchi dei Legionari su questa petizione, né l'opportunità di leggerne il testo. Possiamo dire - afferma - che si tratta di questioni che si possono risolvere con la buona volontà e la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti». Una volta che i terreni vengono ripuliti, cresce l'erba fresca, i pascoli diventeranno più qualitativi per poter mettere bovini per poter svilupparsi e mangiare in maniera naturale.
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