Nell’Isontino una coppia su tre scoppia davanti al giudice civile

Nell’ultimo quadriennio 385 dei 620 matrimoni falliti in provincia di Gorizia hanno però trovato una soluzione consensuale

GORIZIA A Gorizia un divorzio su tre è deciso dal giudice. O, se si preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno, due divorzi su tre non sono conflittuali. Dipende dalla prospettiva da cui si osserva e dalla propensione ad essere positivi o negativi. Di certo, però, nell’ultimo quadriennio le coppie che nell’Isontino si sono lasciate sono state più numerose di quelle che si sono unite in matrimonio a Gorizia. Anche se i dati forniti dal Tribunale di via Sauro e quelli del Comune di Gorizia non sono tra loro omogenei, danno un comunque un quadro complessivo della situazione.

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Dal 2015 allo scorso 30 giugno, i divorzi totali sono stati 620, di cui 385 congiunti e 235 giudiziali. L’anno peggiore è stato il 2016 con 193 coppie che si sono lasciate. In questo caso, 127 relazioni sono finite in modo consensuale, mentre le restanti 66 sono terminate senza accordo tra i coniugi. L’anno “migliore” è stato il 2017 con sole 169 relazioni naufragate (101 consensuali e 68 giudiziali). Con 88 divorzi già chiusi nel corso di quest’anno, la proiezione del primo semestre 2018 vede il periodo leggermente sotto la media dei due dati precedenti.

In Italia i divorzi sono preceduti dalla fase di separazione che dovrebbe servire a fare riflettere marito e moglie sull’opportunità di troncare in maniera definitiva la relazione. In questo caso la proporzione tra separazioni consensuali e separazioni giudiziali è ancor più favorevole alle coppie che trovano un accordo. Nel quadriennio in esame sono state 527 le separazioni consensuali e 212 quelle davanti al giudice con un picco, ancora una volta, nel 2016 (rispettivamente 178 e 69).

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A guardare lo storico con i numeri delle unioni civili e concordatarie registrate dal Comune di Gorizia nel periodo in esame verrebbe da pensare che nel giro di pochi anni il problema dei divorzi non esisterà più perché, da un lato, ci si sposa molto di meno e, dall’altro, ci si lascia sempre di più. La proiezione di quest’anno però lascia intuire una leggera ripresa. Nel 2017 i matrimoni complessivi registrati all’anagrafe di piazza Municipio sono stati 73 e a metà 2018 solo quelli civili hanno raggiunto quota 45. Se il trend dovesse essere confermato con le nozze di fine estate e quelle più abbordabili dell’autunno, si potrebbe arrivare a quota 90, un dato vicino a quello del 2016 (100) ma ancora lontano da quello di quattro anni fa, quando a dirsi “sì” furono 156 coppie. —


 

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