Nell’infinito Vecchioni trova ispirazione con la brezza dell’Isola
GRADO. Il vento che vien su da Grado lo accarezza in fronte. È Roberto Vecchioni ad affermarlo nello struggente testo scritto per ricordare Giulio Regeni. Un brano che fa parte del nuovo album di Vecchioni intitolato “L’infinito” dove l’autore immagina che Giulio sia ancora «di là che dorme», nella sua casa di Fiumicello. La cittadina della Bassa dista in linea d’aria davvero pochi chilometri dall’isola di Grado e il vento che arriva da questo lido spesso lo si sente davvero. Vecchioni lo ha sentito personalmente questo vento, questa brezza che arriva dal mare (nella foto di Katia Bonaventura la giornata di neve di mercoledì), in almeno una delle occasioni che lo hanno portato a Grado in veste di cantante.
Sono passanti tanti anni da quando il professor Vecchioni è arrivato per proporre a gradesi e ospiti, nell’arena del Parco delle Rose gremita di spettatori nonostante ci fosse da pagare il biglietto (oggi è facile registrare il pieno agli spettacoli e ai concerti dato che questi vengono offerti gratuitamente), un indimenticabile concerto, grandemente applaudito. Vecchioni è peraltro uno dei tanti nomi di famosi cantanti e artisti che hanno calcato il Parco delle Rose.
Hanno per esempio calcato il palco dell’arena gradese: Gianni Morandi, Toto Cotugno, Amedeo Minghi, Gigliola Cinquetti, Fausto Leali, Ivana Spagna, Gino Paoli, Romina Power e Al Bano, Ornella Vanoni, Enzo Iannacci, Lorella Cuccarini, Pippo Franco, i mitici Rockets, Mietta e Antonello Venditti.
Roberto Vecchioni ha, dunque, citato Grado nel suo brano che non va solamente ascoltato, ma letto e riletto. Un brano che canterà indubbiamente anche durante la tappa del suo tour in programma a Gorizia, dove si esibirà il 27 marzo prossimo. Tra l’altro il giorno prima, come spesso accade con il professore, terrà una lectio magistralis per gli studenti delle superiori. Ma non è la prima volta che Grado finisce in una canzone: è citata, infatti, anche da un altro grande cantautore, anzi addirittura nominata nel titolo del brano “Scalo a Grado” di Franco Battiato.
Da giovane il cantante siciliano era capitato a Grado una domenica di Pasqua ed era entrato nella Patriarcale Basilica di Sant’Eufemia mentre si celebrava una solenne funzione religiosa. Colpito, ha scritto in seguito un brano che ha avuto parecchio successo. Una canzone che peraltro ha proposto anche nel corso di una serata particolarmente ventosa tenuta, con successo, al Parco delle Rose. —
An. Bo.
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