Nell’ex Silos il nuovo centro congressi
Il Comune cede alla Fondazione del Verdi la proprietà della Sala Tripcovich
Nel progetto definitivo per il recupero e riuso dell’ex Silos la parola «centro congressi» è scritta a chiare lettere. È uno spazio da 1196 metri quadrati, nell’ultima parte del complesso di piazza Libertà, che un domani potrà ospitare 740 posti a sedere. Una sala polifunzionale a «prevalente uso congressuale», come amano definirla in municipio, accompagnata da tre spazi minori con una capienza di 196 posti e, negli altri due casi, da 99 poltrone ciascuno.
LA PERMUTA.
Si tratta di numeri adeguati ad ospitare il turismo congressuale, ma soprattutto di una struttura chiavi in mano e a costo zero. Una soluzione a portata di mano messa a disposizione dai privati della Silos spa, in cambio del pieno utilizzo del vecchio complesso destinato a diventare un centro commerciale di nuova generazione. Alla base di tutta l’operazione c’è una permuta fra il Comune, proprietario dell’ex Silos, e la Unieco che è la società di riferimento delle Cooperative di Reggio Emilia.
LA STRUTTURA.
Una partita che permetterà al Comune di incamerare un centro congressi, la nuova stazione e il deposito dei bus extraurbani, dando ai privati la possibilità di rivitalizzare l’ex Silos ospitando negozi, ristoranti, un albergo, appartamenti, un centro fitness e ovviamente un supermercato. «A fronte di una cessione di aree e superfici valutate attorno ai 7 milioni di euro, il Comune andrà ad acquisire - spiega Piero Tononi, assessore al Patrimonio - beni immobili per un valore di oltre 12 milioni di euro. Ricavando anche spazi a beneficio dei congressi e non solo».
LA DELIBERA.
La novità più significativa del progetto definitivo è rappresentata proprio da quella dicitura sulle piantine: centro congressi. Una soluzione che apre nuovi scenari per la città e i suoi contenitori, da piazza Libertà fino a Campo Marzio. Non è un caso che la giunta Dipiazza si prepari ad approvare una delibera sulla sala Tripcovich. Prevede la cessione del diritto di superficie a tempo indeterminato alla Fondazione teatro lirico Giuseppe Verdi - che fino al 31 dicembre del 2007 poteva vantare solo una concessione a uso gratuito della sala Tripcovich - un conferimento patrimoniale bloccato da motivi burocratici e atteso fin dal ’98. In questi anni, infatti, è stato necessario costituire la particella superficiaria, essendo presente nell’area sottostante la sala Tripcovich un corso d’acqua che risulta essere tombato e coperto.
LA CESSIONE.
Alla delibera della giunta Dipiazza seguirà il voto in consiglio comunale, ma ormai la strada è segnata. Un futuro direttamente collegato al futuro del Silos. «La cessione sarà gratuita, finalmente toglieremo quei vergognosi container attorno alla sala Tripcovich di cui il teatro Verdi non avrà bisogno», dice Tononi. Una soluzione già prospettata con un’apposita delibera della giunta Dipiazza, anche davanti al piano di riqualificazione di piazza Libertà che andrà a ridisegnare l’intera area dal punto di vista urbanistico.
IL TEATRO. All’interno della sala Tripcovich il teatro Verdi proseguirà così la propria attività, anzi è pronto ad incrementarla. «Davanti a questi aggiustamenti di tipo burocratico che porteranno a sbloccare la cessione - dice il sovrintendente Giorgio Zanfagnin - aumenteremo il nostro patrimonio immobiliare (i muri del Verdi sono del Comune, ndr) dando una maggiore solidità alla Fondazione». E aggiunge: «Il nostro intendimento è di potenziare l’attività alla Tripcovich, una sala fantastica per acustica e per la sua posizione centrale. Una volta smaltellati i container - spiega - andremo a individuare all’interno gli spazi per i servizi e i camerini. È una soluzione che condivido».
LA DESTINAZIONE.
Ecco che davanti alla prosecuzione dell’attività negli spazi della Tripcovich, quell’attività «prevalentemente congressuale» indicata dal Comune all’interno del Silos è destinata a diventare una certezza. Anche in virtù del fatto che nel 2009, a quanto pare, la Trieste terminal passeggeri - società emanazione dell’Autorità portuale - non sembra intenzionata a rinnovare la convenzione con la PromoTrieste per la gestione della Stazione Marittima, riducendo così gli spazi per il turismo congressuale attualmente ospitato proprio all’interno di quegli spazi sulle Rive.
LA GESTIONE.
Un domani il centro congressi nel Silos potrebbe quindi essere affidato alla PromoTrieste. Una soluzione che non sembra dispiacere all’amministrazione comunale, quanto meno a una parte, impegnata in questi mesi a definire con la Silos spa un accordo di programma complessivo cui seguiranno le concessioni edilizie. Prima dell’estate potrebbero già iniziare alcune demolizioni, ad ogni modo il 2008 sarà l’anno di partenza del recupero e riuso di un complesso nella sua gran parte abbandonato. Un immobile destinato, una volta recuperato entro il 2010, a cambiare il volto della città.
GLI SPAZI.
Ma l’impostazione di una sala ad uso prevalentemente congressuale significa che all’interno «potrà un domani ospitare, vista l’impiantistica e la conformazione, eventuali spettacoli - dice Paolo Rovis - e altri tipi di manifestazioni». Secondo l’assessore allo Sviluppo economico, infatti, proprio la presenza di una serie di servizi all’interno del Silos sarà un elemento di attrazione per le aziende. «L’atrio da 1500 metri quadrati all’ingresso della sala principale - dice Rovis - andrà poi a soddisfare eventuali esigenze per un’area espositiva».
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Video