Nell’ex polveriera il tiro con l’arco parla di tradizione fra sport e natura

Serve tanta concentrazione e precisione per cimentarsi in una disciplina che non rientra però nel settore olimpico
Bumbaca Gorizia 29.02.2020 Arcoclub Il Falcone © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 29.02.2020 Arcoclub Il Falcone © Foto Pierluigi Bumbaca

GORIZIA. Sport, certo, ma anche molto di più. Vita a contatto con la natura, scoperta e avventura. Gioco. Persino introspezione, talvolta. È questo il tiro con l’arco istintivo, cugino “povero” di quello olimpico (ma solo per risorse a disposizione e notorietà, non certo per contenuti ed essenza) che a Gorizia ha trovato terreno fertile, trasformando il capoluogo isontino in un punto di riferimento a livello regionale, e non solo. Merito dell’attività dell’arco club Il Falcone, società nata a Monfalcone nel 2003, ma dal 2010 di casa a Lucinico, nell’area dell’ex polveriera sulle pendici del monte Calvario.

L’associazione, che conta una sessantina di soci provenienti un po’ da tutta la regione, promuove appunto la disciplina del tiro con l’arco istintivo, che si differenzia da quello olimpico per le regole ma anche e soprattutto la cornice, visto che si pratica in ambiente boschivo e i bersagli sono sagome tridimensionali che riproducono la fauna locale a dimensione reale, immersa nel verde.

«In sé il tiro è lo stesso, ma cambia completamente l’approccio a questo tipo di sport – dice Marco Culot, presidente de Il Falcone arco club –. Di base servono sempre concentrazione, precisione, dedizione, ma l’arciere che sceglie l’arco istintivo è anche amante della natura, delle passeggiate, dell’avventura. Questo sport è molto più simile se vogliamo al gioco che un po’ tutti facevamo da bambini. Inoltre, l’elemento agonistico è presente e importante, ma non è tutto: in molti vengono al campo di tiro per allenarsi ma anche per ammirare l’alba o il tramonto, tra un tiro e l’altro, osservando la natura che cambia continuamente con le stagioni. E con loro si modificano anche i percorsi e i bersagli».

Anche per questo, forse, il tiro con l’arco istintivo è uno sport più “maturo”, praticato in maggioranza da over 40, anche se non mancano bambini e adolescenti, specie durante la bella stagione. L’attività de Il Falcone, in ogni caso, si sviluppa durante tutti i 12 mesi, tra gare (praticamente ogni weekend), riunioni, allenamenti, eventi sociali e conviviali. All’ex polveriera, sostanzialmente, c’è sempre qualcuno, e durante i 5 eventi all’anno organizzati direttamente dai padroni di casa de Il Falcone nei boschi del Calvario si ritrovano fino a 150 persone ogni volta.

«Il nostro è l’unico campo di tiro istintivo permanente in tutto il Friuli Venezia Giulia, ed è conosciuto a livello nazionale come tra i più belli, completi e impegnativi – dice ancora Marco Culot –. Non a caso qui vengono ad allenarsi alcuni dei più forti tiratori nazionali e internazionali, e anche noi possiamo contare su atleti di primo livello, come Davide Petrillo che è campione italiano Juniores di arco ricurvo. Dispiace solo che, non essendo disciplina olimpica e non portando quindi medaglie, spesso il nostro sport non riceva le attenzioni che meriterebbe».

Intanto grazie a Il Falcone e alla sua sede, e soprattutto allo splendido percorso che i soci curano durante tutto l’arco dell’anno, il tiro con l’arco istintivo diventa anche occasione di promozione del territorio, visto che sono molti gli sportivi di Veneto, Austria, Slovenia e Croazia (dove l’arco istintivo è piuttosto diffuso) che arrivano nel capoluogo isontino per allenamenti, eventi amichevoli o competizioni. E il passaggio diventa occasione anche per visitare le zone circostanti.

«Anche per questo questo la nostra associazione si impegna per mantenere l’area dell’ex polveriera nelle condizioni più decorose possibili – racconta Culot –, e tutti noi impegniamo intere giornate nella cura del verde e della sede. Lo facciamo con piacere, amiamo questo posto». Un piccolo paradiso tra sport e natura a due passi dalla città. 

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