Nella fioritura dell’agave davanti a palazzo Attems la bellezza che si spegne

Nel corso del lockdown dal centro delle foglie è cresciuto un lungo stelo ma l’inflorescenza della pianta porterà alla fine del lungo ciclo vitale 

La curiosità

Stefano Bizzi

C’è chi ha detto che per descrivere la bellezza della fioritura dell’agave non ci sono parole adeguate. L’evento è allo stesso tempo affascinante e drammatico. Affascinante perché è uno spettacolo naturale colorato e profumato; drammatico perché la pianta fiorisce una sola volta nella vita e lo fa appena prima di morire perché la fioritura richiede un grosso dispendio di energie.

Originaria del Sud America, l’agave era diffusa inizialmente nelle zone tropicali, ma oggi cresce spontanea anche nell’area Mediterranea e ha una longevità considerevole tanto che è stata chiamata anche century plant. A seconda delle condizioni climatiche in cui cresce, il ciclo vitale, per quanto lungo, non raggiunge però il secolo; è più breve e oscilla tra a i 10 e i 50 anni; la maturità in genere si ha intorno ai 30. Con queste premesse è quindi facile capire il motivo per cui la fioritura è considerata come un vero e proprio evento da parte dei botanici, tanto più se avviene in una città come Gorizia, dove il clima non è certo quello del Sud Italia, dove la pianta è molto diffusa.

Ai più attenti non è passato inosservato il lungo stelo spuntato in piazza De Amicis al centro di una delle agavi piantate nelle aiuole di palazzo Attems-Petzesntein. Il ramo legnoso simile a un grande asparago è cresciuto nel corso del lockdown. Mentre le foglie della rosetta stanno seccando una dopo l’altra, a diversi metri d’altezza gli steli a candeliere si stanno piano piano aprendo.

«La fioritura è prossima e provo sentimenti ambivalenti dal momento che questa è al tempo stesso una bella e una brutta notizia», nota la curatrice degli ex Musei provinciali Raffella Sgubin che durante il lockdown è stata informata di ciò che stava succedendo dall’ex forestale, e appassionato di piante tropicali, Gianfranco Ciuffarin. «A Gorizia ho assistito alla fioritura di un’agave solo una volta, è stato una trentina d’anni fa. È da tre settimane che la pianta si sta preparando. Penso che tra una decina di giorni, la fioritura sarà al massimo», osserva Ciuffarin che fin da ora mette a disposizione della comunità una sua agave per sostituire quella che tra non molto seccherà. Per questo l’ex forestale ha contattato anche l’assessore all’Ambiente Francesco Del Sordi. «Quello a cui stiamo per assistere in altre parti d’Italia è un evento non così raro, ma sulla parte pubblica della nostra città è senza dubbio singolare», ammette l’esponente della giunta Ziberna, anche lui in forza al Corpo forestale.

Quanti anni abbia l’agave di piazza De Amicis non è certo. Ci sono foto di Palazzo Attems-Petzesntein risalenti alla fine degli anni Cinquanta in cui la pianta è già presente, ma non è certo che si tratti della stessa. «Lavoro ai Musei dal 2000 - ricorda Sgubin -: le piante c’erano già ed erano già di grandi dimensioni. Direi quindi che questa ha un’età più vicina ai 30 anni che ai 20».

Quale sia l’età della pianta, poco importa. Di certo c’è che entro pochi giorni esploderà in tutta la sua bellezza e poi si spegnerà. —

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