Nella corsa alla sicurezza fai da te boom di pistole a liquido irritante

VISCO. Armi per difesa personale? Sì, ma solo pistole non letali con carica a liquido irritante e nebulizzante e soprattutto spray al peperoncino. Il tutto all’insegna dell’assoluta legalità. La voglia di sicurezza è in aumento, ma avere e maneggiare un’arma non è cosa facile. E così da Paolo Fontana e Nicoletta Nicola, contitolari dell’armeria di Visco, una delle maggiori e più attrezzate del Friuli Venezia Giulia, arriva un’altra verità e anche dei consigli. Perché l’incremento della vendita di armi corte registrato in questi ultimi anni in particolare, spinge a supporre che la gente, anche esasperata dai continui fatti malavitosi, abbia deciso di dotarsi di un’arma per la difesa personale. In realtà i numeri dicono altro e i suggerimenti degli esperti anche. «Niente di tutto questo - spiega Nicoletta Nicola - Il fatto è legato alla quasi totale assenza di poligoni per l’uso di fucili e carabine. Ve n'è uno a Tolmezzo, pertanto gli appassionati di tiro al bersaglio preferiscono la pistola dove, oltre alle minor spese per pallottole e le stesse armi, hanno la possibilità di cimentarsi in vari poligoni».
Secondo Nicola quello che manca riguardo l’uso delle armi è in primis un’informazione corretta, tanto che la stessa armeria di Visco organizza delle serate a tema e degli stage specifici, anche sulla sicurezza personale. «Una persona che possiede un’arma- sottolinea ancora la titolare - non è un cittadino comune, bensì un soggetto che deve assumere un’autodisciplina specifica, una responsabilità particolare. Se si tiene un’arma è per praticare uno sport accattivante e che ti porta a esercizi di equilibrio fisico e mentale. I “Rambo urbani” lasciamoli nei film». Ecco che l’armeria di Visco, come spiega Paolo Fontana, esperto e grande appassionato di armi corte, nella sua decennale attività annovera tra i suoi fedelissimi clienti vari quali l’olimpionica friulana Chiara Cainero, la campionessa goriziana di prodaction Carmen Di Mauro e la triestina Valentina Turisini. E proprio da Udine, Gorizia e Trieste arriva la clientela. Alcuni esperti, altri solo per capire e magari uscire - viste le difficoltà nell’avere un porto d’armi o il permesso a custodire una pistola vera in casa - con un “giocattolo” che spara un gas paralizzante.
«La nostra armeria- sostiene Fontana- è nata con la prerogativa di perfezionare le tipologie dell’arma corta, poi si è ampliato il settore anche con fucili di precisione, carabine l'intera area della caccia. Dunque lo sviluppo è sempre stato orientato al tiro sportivo in ogni sua espressione competitiva o meno. Per la sicurezza personale affidiamoci alle forze dell'ordine con le quali siamo in continuo contatto e abbiamo una grande collaborazione». Ma se dal punto di vista dell'uso delle armi, sia corte sia a lunga gittata, Nicola e Fontana ribadiscono che è necessaria la giusta informazione e preparazione, dal lato prettamente venatorio in quest'area della Bassa friulana c’è davvero un'ottima cultura che risente positivamente dell'influsso relativo all'Impero austro - ungarico.
Un'ultima osservazione dei titolari dell'armeria è determinata dal fatto che vi è un incremento dell'uso di armi corte da parte delle donne alle quali evidentemente piace in modo particolare colpire un bersaglio. Naturalmente al poligono di tiro.
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