Nel Tir 26mila litri di gasolio di contrabbando

Intercettato dalla Finanza: il veicolo ufficialmente trasportava olio lubrificante

Proprio come negli anni lontani, quando si andava in “Jugo” e si tornava a casa con le taniche di benzina sistemate in auto nei modi più incredibili per nasconderle agli occhi dei finanzieri al passaggio del confine. Ora il confine non esiste più, ma sembra essere tornato in auge il fenomeno dell’accapparramento del carburante.

La segnalazione viene dal comando provinciale della Guardia di finanza: negli ultimi tre mesi sono stati sequestrati 184mila litri di gasolio e sette automezzi in cui era stato nascosto. Sono state denunciate per contrabbando anche 9 persone.

L’ultimo episodio è accaduto pochi giorni fa. Una pattuglia della Tenenza di Muggia ha intercettato un autoarticolato in arrivo dalla Slovenia che, attraverso il valico di Rabuiese, stava entrando nel territorio nazionale trasportando ben 26 mila litri di prodotto petrolifero, dichiarato “olio lubrificante”, confezionato all'interno di fusti da mille litri di capacità ciascuno. Ma quello nelle taniche non era olio lubrificante. Era in realtà gasolio per alimentare i motori diesel. Questo è emerso dalla verifica dell'intero carico. Subito sono scattati il sequestro del mezzo e dei 26mila litri di gasolio presenti nei contenitori. Il conducente del mezzo, un cittadino sloveno, è stato denunciato: ipotesi di reato, sottrazione del prodotto petrolifero al pagamento dell’accisa.

Il sequestro del carico di gasolio fuorilegge - forse destinato a qualche distributore compiacente in zona - è la conseguenza dell’intensificazione dei controlli del territorio confinario della provincia disposti dai militari. La legge prevede che si possa importare, in taniche di scorta, non più di dieci litri di carburante: oltre questo limite infatti il carburante non si considera più detenuto a uso privato ma a fini commerciali.

Insomma, quello che viene imputato è il contrabbando di carburante e la sanzione per il mancato rispetto della normativa prevede, in caso di condanna, la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa pari a un importo che va dal doppio a dieci volte l'imposta evasa.(c.b.)

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