Nel ricordo di Alan Tantin scomparso 10 anni fa il Memorial sulla pesistica

Gli atleti si incontreranno domenica e gareggeranno con la stessa passione sportiva che aveva il ragazzo morto in un incidente a 28 anni

Sono dieci anni che Alan Tantin manca all’affetto delle tante persone che gli hanno voluto bene. A 28 anni ha perso la vita in un tragico incidente stradale in via Primo Maggio, la lunga arteria che stava attraversando in sella alla sua moto. Risiedeva con la famiglia nel rione di Panzano e lavorava all’autofficina Canciani di San Canzian d’Isonzo, dove era apprezzato da tutti per la serietà e l’impegno nella professione. La sua passione, oltre ai motori (fin da giovane), era lo sport e la pesistica in particolare.

Da quando non c’è più gli amici organizzano in questo periodo un memorial sportivo per ricordarlo. E quest’anno si è arrivati alla decima tappa. Il Memorial Alan Tantin, gara di Powerlifting, una disciplina che appunto rientra nella pesistica si terrà domenica dalle 10.

Portavoce del comitato organizzatore è Michele D’Urso, già consigliere comunale a Ronchi dei Legionari ed ex allenatore di Alan all’epoca dell’associazione sportiva, non più operante, Ma.sa.mi: «Nessuno di noi – racconta –, il 18 aprile 2010, data della prima gara, avrebbe mai pensato che saremmo arrivati fin qui, ma eccoci. Le prime quattro edizioni si sono svolte a Ronchi, alla palestra delle elementari, mentre le cinque successive nella splendida cornice del Centro visite Gradina di Doberdò del Lago». Ma per la decima tappa il Memorial, necessitando di una sede di gara più ampia e grazie anche alla collaborazione dell’Asd Hangar X, ritorna a casa, cioè a Ronchi, in quel di via Tambarin 18, nella zona industriale dell’aeroporto.

«Fondamentalmente – prosegue D’Urso – la nostra è una gara promozionale: nessuno degli organizzatori è titolare di una attività sportiva e non si può affiliare alla Federazione, pertanto lo scopo è di promuovere questo sport facendolo conoscere un po’ di più. Un compito che svolgiamo a cuor leggero: da sempre il nostro riferimento è la W.d.f.p.f – World drug free powerlifting federation, che davvero combatte il fenomeno del doping nello sport. Il nostro è un messaggio onnicomprensivo di sportività, amicizia e rispetto». Tornando alla gara, due anni il delegato della Sardegna definì il memorial come “un classico” del powerlifting «e le sue parole ci hanno fatto onore, ma ci hanno dato anche la responsabilità di non fermarci».

«Siamo comunque sempre stati supportati dal presidente della Federazione Ivano Bianchi – spiega D’Urso – che assieme ai vicepresidenti Mauro Garolla, Pasquale “Paki” Ranieri e Marco Bosco sono sempre venuti a presenziare alla gara e a portarci anche le attrezzature, di cui non disponiamo. Difatti in questi dieci anni abbiamo reclutato tanti atleti neofiti, che poi hanno raggiunto anche titoli nazionali e ci siamo fatti conoscere da atleti di alto livello che sono venuti ad omaggiarci delle loro prestazioni». «Allo scopo – conclude – di rendere sempre più interessante la partecipazione alla nostra gara, quest’anno, e saremo i primi a sperimentarlo, sarà adottata la formula “wild bench”, ovvero gli atleti che vorranno potranno cimentarsi, al termine della loro ultima alzata di potenza, con soli 2 minuti di recupero, ed effettuare la prova di resistenza. Vincerà chi totalizzerà più punti fra le due gare». Sarà un grande spettacolo. Che ad Alan sarebbe piaciuto. –



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