Nel pubblico arriva il telelavoro

Brandi lancia il progetto per il 2012 in nome della produttività. E annuncia l’avvio dei saldi il 5 gennaio

di Marco Ballico

TRIESTE

Angela Brandi lancia il telelavoro nel pubblico impiego regionale. L’assessore mette nell’agenda 2012 il progetto di consentire a dipendenti dell’amministrazione Fvg di lavorare da casa «con vantaggi, pure per la circolazione, soprattutto nelle zone svantaggiate della montagna, dove è più difficile recarsi sul posto di lavoro. Penso anche alle molte persone con problemi fisici che potrebbe trovare sollievo dall’operazione».

Più in generale Brandi che, dopo la presentazione di ieri mattina a Trieste del rapporto sull’occupazione femminile, in Consiglio direttivo Anci ha fissato nel 5 gennaio la data d’inizio dei saldi invernali, così come deciso in Conferenza Stato-Regioni, ritiene che il telelavoro nella pubblica amministrazione «possa contribuire a una maggiore produttività». Di qui l’intenzione «di rivedere a questo scopo le politiche di sostegno dell'occupabilità e della conciliazione contenute nella legge regionale 18 del 2005».

Un altro impegno dell’assessore al Lavoro è quello di procedere alla regolarizzazione di quante più possibili baby-sitter, un altro strumento per migliorare quantità e qualità del lavoro femminile in regione, che pure tiene stando ai dati del triennio 2008-2010: lieve decremento nel lavoro da 219mila a 218mila unità (-0,2% rispetto al -1,1% nazionale e al -1,3% nordestino), tasso di occupazione stabile al 55,5% e di disoccupazione che passa dal 6,4 al 6,6% nello stesso periodo. Sul tema della conciliazione, con l’obiettivo di equilibrare tempi di lavoro e dedicati alla famiglia, Bandi sottolinea la riedizione del bando Un’Azienda Family Friendly finanziato dal Fondo sociale europeo e l'esperienza di Professionisti in famiglia travasata nel progetto SiConTe (quasi 800mila euro stanziati da ministero Pari opportunità) con importanti incentivi a chi si avvarrà di assistenti familiari o baby-sitter regolarmente contrattualizzate negli Sportelli competenti. «Vogliamo proseguire sulla strada di emersione del lavoro irregolare tracciata con le misure adottate per le badanti – spiega –. Si sta anche lavorando per ampliare la rete dei soggetti, oltre agli sportelli del Centro per l'impiego, cui le famiglie potranno rivolgersi per cercare assistenti familiari, baby-sitter accreditate e monitorate».

Fra gli interventi per promuovere l'occupabilità, fa sapere ancora Brandi, gli incentivi a favore dei lavoratori che si avviano a realizzare una propria impresa o un'attività autonoma (autoimprenditorialità) hanno contribuito alla nascita di quasi 700 nuove aziende negli ultimi quattro anni, l'80% delle quali in forma autonoma e individuale operanti prevalentemente nel commercio, nella ristorazione e, più in generale, nei servizi. Se la presenza femminile tra gli imprenditori del Friuli Venezia Giulia raggiunge il 23,8% (dati elaborati da Unioncamere, terzo trimestre 2011), con un aumento dello 0,2% rispetto al 2010 a fronte di un calo maschile dello 0,3%, «è merito anche del progetto Imprenderò, giunto alla terza edizione, incentrato sulla creazione di nuovi imprenditori attraverso un percorso di orientamento, formazione, tutoraggio e consulenza per la pianificazione d'impresa».

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