Nel Pd Fasiolo alza la voce: «Il seggio è mio, lo merito»

La senatrice di Gorizia vuole correre: «Ho fatto tanto, non è corretto che qualcuno mi scavalchi senza meritarlo». Ultime ore per stilare gli elenchi da portare a Roma
Bumbaca Gorizia 27.12.2012 Candidati primarie PD - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 27.12.2012 Candidati primarie PD - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

UDINE. «Il seggio è mio. Lo merito». Laura Fasiolo agita ulteriormente le acque del Pd alzando la voce dalla provincia di Gorizia. Perché è il territorio, ricorda la senatrice, che ha voluto la ricandidatura sua e di Giorgio Brandolin. E dunque «sarebbe gravissimo che non se ne tenesse conto».

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I posti sono pochi. Quelli blindati ancora meno. E gli aspiranti sono tanti. Perché nel 2013 i dem hanno portato a casa 6 deputati e 4 senatori e se pure Lodovico Sonego e Carlo Pegorer si sono trasferiti altrove, e Tamara Blažina e Francesco Russo hanno fatto un passo indietro, gli uscenti che vorrebbero riprovarci non mancano. Fasiolo ha sentito il vento contrario. Ha visto entrare tra le papabili anche Isabella De Monte e Silvana Cremaschi, sa che la minoranza slovena ha un paio di proposte e immagina di doversela vedere anche con Gianna Malisani. E allora, a poche ore dalla definizione del quadro complessivo, alza la voce. Per difendere quello che ritiene un suo diritto: poter cercare l’ingresso in Parlamento nella sfida diretta di un collegio uninominale o in una posizione di eleggibilità nel plurinominale.«Voglio capire se contano o non contano le cose che mi sono smazzata in questi anni - afferma Fasiolo -. Ho difeso storiche istituzioni come la Prefettura di Gorizia, mi sono battuta per il riconoscimento al tribunale cittadino di sede disagiata, ho lottato contro l’amianto e per l’inserimento della “lunetta”, il collegamento ferroviario con Nova Gorica, nel contratto di programma 2017-2021 tra ministero dei Trasporti e Rfi. C’è gente che, al contrario, non ha fatto alcunché e magari verrà premiata lo stesso. Senza dimenticare chi ha lasciato il Pd e ora cerca un posto al sole in un altro partito».

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Ma ci sono anche altri motivi, insiste Fasiolo, per farle meritare la possibilità di correre per un seggio. «Non cerco favori, mi interessa solo completare quanto avviato in questo primo mandato. E credo sia giusto che mi venga consentito. Perché i circoli si sono espressi in modo chiaro sulla mia persona, perché non ho nemmeno fatto 5 anni interi visto che sono subentrata a metà 2014 e perché sono l’unica donna uscente dal Senato e anzi l’unica uscente da Palazzo Madama intenzionata a ricandidarsi dopo la rinuncia di Russo. Sono a disposizione, al servizio del Pd, ma non ritengo corretto che qualcuno mi scavalchi senza meritarlo».

A fare un passo avanti pubblico in queste ore anche il sindaco di Palmanova Francesco Martines. Con tanto di supporto locale. «Mi aspetto che il Pd regionale e nazionale rispettino la volontà del territorio sulla candidatura di Martines al collegio uninominale della Camera di Udine – le parole del capogruppo di maggioranza in consiglio comunale Silvia Savi –. Quella candidatura è l’unica emersa all’interno di un dibattito tra i circoli del palmarino, sostenuta poi da tutti i circoli dell’Uti dell’agro-aquileiese ed estesa al sostegno di numerosi amministratori locali di aree che vanno oltre la Bassa friulana, appartenenti e no al Pd. Far venir meno questa indicazione darebbe un segnale di totale distacco della politica dai cittadini e dal territorio».

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Sono gli ultimi appelli. Il Pd deciderà mercoledì sera a Roma in direzione nazionale. Il partito regionale porterà nella capitale una sua proposta sui collegi, che andrà o licenziata o corretta. Quella lista, se Riccardo Illy accetterà di scendere in campo, conterrà pure il nome dell’industriale triestino. Più probabilmente nel collegio uninominale del Senato, dato che in quello della Camera, sempre nel capoluogo regionale, dovrebbe piazzarsi Debora Serracchiani. Il resto rimane in parte certo e in parte fluido. Al netto di possibili candidati calati da Roma (Gianni Cuperlo?), Giorgio Brandolin ha il suo posto sicuro nell’uninominale di Gorizia, così come Giorgio Zanin a Pordenone. Si tratta di due uscenti, come da linee guida del partito, ed è anche per questo che Fasiolo ha deciso di intervenire. La scelta più complicata pare essere quella di Udine, dove rimangono in corsa Martines, Paolo Coppola, Gianna Malisani, anche se la deputata udinese potrebbe pure essere schierata nel collegio che va da Codroipo all’Alto Friuli, con De Monte che potrebbe invece entrare nel collegio senatoriale friulano. Nell’incastro va infine cercata una soluzione per la comunità slovena. In pole position rimane Edi Kraus, ex assessore a Trieste della giunta Cosolini. Se poi fosse una donna a dover essere chiamata, le ipotesi sono le solite due: la commercialista Martina Malaman e la scrittrice Tatjana Rojc.

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